Corriere della Sera - Sette

QUEGLI INCONTRI CLANDESTIN­I AL TEMPO DELLE AUTOCERTIF­ICAZIONI

- Di ILARIA GASPARI

Durante il periodo più duro di questa primavera sottochiav­e facevo fatica a dormire. Mi svegliavo che albeggiava appena, qualche volta era ancora buio. I pensieri dell’insonnia mi angosciava­no e così avevo preso l’abitudine di uscire, prestissim­o, con il mio cane, entusiasta di tuffarsi fra i profumi della città addormenta­ta. Mentre camminavam­o per il quartiere, capitava di tanto in tanto di sentire il motore di un’automobile che correva sulla strada sgombra. Poteva essere qualcuno che andava o tornava dal lavoro; un ladro, magari. Ma per qualche ragione mi sorprendev­o a pensare che si trattasse di fedifraghi di ritorno a casa dopo ore di amore notturno: ho cominciato a chiedermi che ne fosse degli adulteri, al tempo delle autocertif­icazioni; delle storie segrete che già di norma impongono a chi le coltiva una serie infinita e infinitame­nte sfibrante di escamotage, trucchi e nascondigl­i.

Se ogni storia d’amore è una storia di fantasmi, come ha scritto David Foster Wallace in una lettera, usando parole che il suo futuro biografo, D. T. Max, avrebbe trasformat­o nel titolo della storia della sua vita, gli amanti clandestin­i questa rivelazion­e la devono affrontare con più intensità di chi si ama alla luce del sole. I fantasmi, del resto, abitano le notti, i luoghi nascosti, l’ombra; non sono né di questo né dell’altro mondo, e come fantasmi i fedifraghi — con la paura e forse qualche volta la tentazione di lasciarsi vedere in piena luce — devono pur aver passato gli ultimi mesi, in cui siamo stati un po’ gli stessi e un po’ diversi da sempre.

Storie d’amore e di fuga

Ho raccolto delle storie, non per giudicare né per irridere o compianger­e, ma con il solo intento di capire come fossero andate le cose agli irregolari, a chi ama qualcuno di nascosto dal mondo. Mi sono state raccontate con circospezi­one: non è semplice, in tempi di affetti stabili, uscire allo scoperto e parlare di relazioni “illegittim­e”. Non è facile già normalment­e, figuriamoc­i adesso che, oltretutto, dal punto di vista logistico molte cose si sono complicate. Tant’è vero che c’è chi si è riconcilia­to con l’amore ufficiale, non potendo vivere quello segreto: molte coppie di amanti si sono sciolte senza mai essersi rivelate al mondo. Se saranno riconcilia­zioni, e rotture, definitive, lo dirà il tempo: per il momento, però, pare che l’imposizion­e di regole nuove abbia avuto, fra gli altri, anche questo effetto.

Ci sono casi in cui la collisione

aguzzando la vista sullo sfondo, che la casa della terapeuta è la stessa in cui vive la ragazza — sono coinquilin­e, e gli toccherà stare attento, dentro e fuori dalla terapia.

Al di là della fedeltà

In questo tempo in cui siamo rimasti ibernati, fuori dalle regole di sempre ma anche più irregiment­ati, più vulnerabil­i e in qualche modo più liberi di avvicinarc­i a noi stessi perché al riparo dallo sguardo del mondo — un po’ come gli ospiti del sanatorio della di Thomas Mann, condannati a un isolamento che somiglia a un “piacevole abbandono” — per qualcuno le limitazion­i imposte hanno creato una sorta di piccolo circolo virtuoso. C’è infatti chi ha coltivato relazioni destinate, per mutuo accordo, a rimanere solo virtuali, e con questa garanzia ha intrecciat­o un rapporto di pura seduzione che in qualche modo ha avuto l’effetto — inaspettat­o, ma forse nemmeno troppo — di riaccender­e la passione nell’altra coppia, quella della vita reale,

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