QUEGLI INCONTRI CLANDESTINI AL TEMPO DELLE AUTOCERTIFICAZIONI
Durante il periodo più duro di questa primavera sottochiave facevo fatica a dormire. Mi svegliavo che albeggiava appena, qualche volta era ancora buio. I pensieri dell’insonnia mi angosciavano e così avevo preso l’abitudine di uscire, prestissimo, con il mio cane, entusiasta di tuffarsi fra i profumi della città addormentata. Mentre camminavamo per il quartiere, capitava di tanto in tanto di sentire il motore di un’automobile che correva sulla strada sgombra. Poteva essere qualcuno che andava o tornava dal lavoro; un ladro, magari. Ma per qualche ragione mi sorprendevo a pensare che si trattasse di fedifraghi di ritorno a casa dopo ore di amore notturno: ho cominciato a chiedermi che ne fosse degli adulteri, al tempo delle autocertificazioni; delle storie segrete che già di norma impongono a chi le coltiva una serie infinita e infinitamente sfibrante di escamotage, trucchi e nascondigli.
Se ogni storia d’amore è una storia di fantasmi, come ha scritto David Foster Wallace in una lettera, usando parole che il suo futuro biografo, D. T. Max, avrebbe trasformato nel titolo della storia della sua vita, gli amanti clandestini questa rivelazione la devono affrontare con più intensità di chi si ama alla luce del sole. I fantasmi, del resto, abitano le notti, i luoghi nascosti, l’ombra; non sono né di questo né dell’altro mondo, e come fantasmi i fedifraghi — con la paura e forse qualche volta la tentazione di lasciarsi vedere in piena luce — devono pur aver passato gli ultimi mesi, in cui siamo stati un po’ gli stessi e un po’ diversi da sempre.
Storie d’amore e di fuga
Ho raccolto delle storie, non per giudicare né per irridere o compiangere, ma con il solo intento di capire come fossero andate le cose agli irregolari, a chi ama qualcuno di nascosto dal mondo. Mi sono state raccontate con circospezione: non è semplice, in tempi di affetti stabili, uscire allo scoperto e parlare di relazioni “illegittime”. Non è facile già normalmente, figuriamoci adesso che, oltretutto, dal punto di vista logistico molte cose si sono complicate. Tant’è vero che c’è chi si è riconciliato con l’amore ufficiale, non potendo vivere quello segreto: molte coppie di amanti si sono sciolte senza mai essersi rivelate al mondo. Se saranno riconciliazioni, e rotture, definitive, lo dirà il tempo: per il momento, però, pare che l’imposizione di regole nuove abbia avuto, fra gli altri, anche questo effetto.
Ci sono casi in cui la collisione
aguzzando la vista sullo sfondo, che la casa della terapeuta è la stessa in cui vive la ragazza — sono coinquiline, e gli toccherà stare attento, dentro e fuori dalla terapia.
Al di là della fedeltà
In questo tempo in cui siamo rimasti ibernati, fuori dalle regole di sempre ma anche più irregimentati, più vulnerabili e in qualche modo più liberi di avvicinarci a noi stessi perché al riparo dallo sguardo del mondo — un po’ come gli ospiti del sanatorio della di Thomas Mann, condannati a un isolamento che somiglia a un “piacevole abbandono” — per qualcuno le limitazioni imposte hanno creato una sorta di piccolo circolo virtuoso. C’è infatti chi ha coltivato relazioni destinate, per mutuo accordo, a rimanere solo virtuali, e con questa garanzia ha intrecciato un rapporto di pura seduzione che in qualche modo ha avuto l’effetto — inaspettato, ma forse nemmeno troppo — di riaccendere la passione nell’altra coppia, quella della vita reale,