Corriere della Sera - Sette

ANTONIO MARRAS «AMO ALGHERO PERCHÉ È UN’ISOLA NELL’ISOLA»

- Di MICHELA PROIETTI

Quasi un ritorno alla villeggiat­ura anni Sessanta, in luoghi da raggiunger­e, quando si può, in auto e da condivider­e con la famiglia: Airbnb tratteggia l’estate perfetta degli italiani, che cercano una casa con una grande cucina e una piccola piscina. Ma anche hotel diffusi e agriturism­i, che si reinventan­o per offrire privacy e al tempo stesso i servizi di un albergo.

Toscana, Umbria, Sicilia e Sardegna sono le mete più desiderate: Antonio Marras invita a trascorrer­e le ferie nella sua Alghero, «un’isola nell’isola, dove primeggia la cucina di pesce, si parla il catalano e bastano quattro rami e due fiori secchi del mio amico Tonino Serra per rendere unica una casa, anche di vacanza». Lo stilista si propone come un ponte ideale tra isola e continente, con un piede a Milano, dove lavora, e l’altro in Sardegna, dove c’è la sua casa.

«Alghero ha due spiagge che nel nome ricordano quello che è accaduto negli ultimi mesi: il Lazzaretto, luogo degli algheresi, e la Speranza, più selvaggia». Ad Alghero si mangiano le linguine all’astice tutto l’anno: per Marras il momento più bello è proprio il fuori stagione «quando il mare è grosso e c’è un film in bianco e nero alla tivù».

Le estati algheresi sono diametralm­ente opposte a quelle della Costa Smeralda. «Alghero è una città fortificat­a che mi ricorda Istanbul e ha tramonti unici al mondo: il sole sorge in Puglia e va a dormire proprio qui, dietro al promontori­o di Capo Caccia».

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