Il whisky “speziato” strizza l’occhio ai giovani
Dopo tanti test in cantina, il vino è pronto. Tra pochi giorni le 2.400 bottiglie di Ipsus, annata 2015, saranno disponibili. «È una piccola gemma», racconta Mazzei, «una nuova tappa della nostra storia familiare, che da sei secoli si intreccia con il vino. C’è una squadra di 25 distributori nel mondo per farla arrivare nei locali giusti. E poi una waiting list, una sorta di club, di appassionati: a una parte di loro saranno assegnate le confezioni da tre bottiglie». Una scoperta di valore tra le vette della Gran Selezione. Un Chianti Classico sapido e speziato.
La tenuta di Fonterutoli, per ora, è l’incubatore. Presto Ipsus avrà una propria cantina al Caggio. «È un vino coraggioso con un tocco di arroganza e l’anima di un sognatore», proclama Mazzei.
I conservatori potrebbero storcere il naso. Prendere il finishing come una moda effimera. E invece, i whisky che hanno concluso il loro invecchiamento in botti diverse dalle classiche sono uno dei fenomeni più importanti degli ultimi anni.
Il neonato Ardbeg Blaaack in pinot nero, la serie di botti italiane di Bruichladdich, quelle di Marsala di Fabio Rossi (Rossi & Rossi) e moltissime altre ancora. Giuseppe Gervasio Dolci, che con il socio Andrea Giannone organizza il Milano whisky festival, si è unito agli sperimentatori. Per esempio, con questo Dufftown di 11 anni (48°) che ha trascorso gli ultimi 19 mesi in botti del maestoso rum Diamond della Guyana. Spiega Gervasio
Dolci che «questi finishing avvengono per due motivi. Primo, per avvicinare al whisky un pubblico assai più giovane e curioso di cose magari più facili da bere. E soprattutto, regalare al malto quel quid in più che lo renda unico». E il barile di Foursquare ha fatto proprio questo, aggiungendo un graffio e una speziatura che prima non c’erano. Certo, il finishing è un rischio: bisogna conoscere bene il proprio barile e bisogna scegliere il momento: «Noi lo assaggiavamo col fiato sospeso ogni due mesi. Quando ha compiuto i 19, quel di più che cercavamo era arrivato».