«MIA SORELLA È PIÙ SCURA: HO DOVUTO
ha aperto la mente. Quando ero piccola non capivo il concetto di differenza culturale».
La perdita dell’innocenza?
«Mia sorella minore Giorgia, stesso papà e stessa mamma, è mulatta come me, ma è più scura. La gente non pensava che fossimo sorelle. Mi faceva incazzare». Come reagiva? Picchiava i bambini bulli?
«La difendevo, ma senza violenza. Facevo da specchio, cercavo di far sentire in colpa l’altra parte. Lei ha un carattere incredibile, vede sempre il buono delle persone e ha sempre avuto quel passaggio emotivo in più che le fa capire il limite degli altri. Spesso mi sono sentita io in colpa per essere bianca».
Per questo si è definita la mulatta bianca? Come Vinicius de
«No, lì cresci sin dall’inizio con persone diverse. Il problema, piuttosto, è la classe sociale, che crea un altro tipo di divisione. In Italia quella non si sente grazie anche alla scuola pubblica. Le nuove generazioni brasiliane sono però molto più attive socialmente, anche perché c’è una situazione politica complessa».
Bolsonaro o Salvini?
«Non voglio parlare di politica. Ma credo che si capisca come la penso se dico questo: dobbiamo ricordarci che prima di tutto siamo umani, il resto viene dopo».
Sfida in cucina: quale tradizione vince?
«Il patrimonio culinario e quello enologico italiani sono insuperabili. E poi mia nonna paterna è una cuoca da stelle Michelin: agnolot
Ascolti eterogenei come le mie playlist di oggi. Mi è mancata la base della musica italiana: papà ascoltava poca musica, qualcosa di Vasco».
Quando l’ha scelta come ragione di vita?
«Poco dopo discograficamente tutto si è fermato. Nessuno mi considerava più: e lì che ho capito che avrei fatto questo perché lo sentivo come necessità». Rifarebbe X Factor o aspetterebbe di essere più matura?
«Sì, proprio perché il dopo è servito a capirmi».
I suoi glielo farebbero rifare?
«Dopo il programma papà era preoccupato per il mio futuro, ma entrambi hanno sempre creduto in me e nel mio talento. Hanno visto come ho reagito. Per mante