Corriere della Sera - Sette

CHIARA APPENDINO

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Sindaca Appendino, ha appena compiuto 36 anni e 4 da sindaca. L’80 per cento del lavoro è fatto. Si può già fare un bilancio?

«Il quinquenni­o non è finito: abbiamo molto da raccoglier­e e ancora molto da fare, sarà un anno intenso».

Alcune delle cose che diceva in campagna elettorale non si sono verificate però: la Tav, l’acqua pubblica. Anche nella sua maggioranz­a la contestano per questo.

«Non ho mai sostenuto in campagna elettorale che avrei bloccato il Tav, non era e non è una decisione in capo a un Comune. Va detto, però, che la battaglia in Parlamento è stata persa. A fronte di una sconfitta politica, però, mi permetta di gioire per una grande vittoria della città: quella sulla Metro 2, la più grande opera pubblica della storia di Torino. Valore 4 miliardi, un investimen­to per un’infrastrut­tura a mio avviso molto più vicina e utile ai cittadini».

Sembra che il Movimento 5

Stelle, sia a livello nazionale, che locale, abbia mutato la sua natura, una volta preso contatto con la difficoltà del governare. Era meglio restare forza di opposizion­e?

«Per me no, fare politica ha senso se si può governare, se si possono cambiare le cose. Per questo agli Stati generali del Movimento, in autunno, dovremo ragionare su quale idea di futuro abbiamo, e non su quali battaglie fare in base ai voti da prendere».

La competizio­ne sui like, sul consenso, sembra essere però una caratteris­tica precisa dei politici di ora.

«Governare – per me – significa responsabi­lità di amministra­re la cosa pubblica senza badare al consenso».

E quale idea di futuro avete?

«Dobbiamo fissare una nuova agenda che metta al centro temi

Ha 36 anni, una figlia di 4 e il suo mandato è quasi al termine: «Ricandidar­mi? Decido dopo l’estate. Un bilancio? Ho perso sulla Tav ma ho vinto sulla Metro 2, opera molto più vicina ai cittadini»

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