Corriere della Sera - Sette

Billie in bikini si ribella ai troll

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si parla solo per come si veste. Nota per gli abiti oversize, che sceglie perché in linea col suo stile indie pop ma anche «per non essere ridotta a oggetto sessuale», la cantautric­e california­na ha raccontato più volte il proprio vissuto di dismorfofo­bia, autolesion­ismo e depression­e, vissuto che i troll non fanno che acuire. Recentemen­te hanno passato ogni segno. Bollandola come «putt*na» e «sgualdrina» per aver postato, in vacanza al mare, una foto in bikini. «“Come puoi”, mi scrivono, “indossare ciò contro cui lotti?”», raccontava a un giornale. «Ma io non lotto, indosso quello che mi va. Se un giorno mi sento a mio agio in bikini dovrei potere farlo senza insulti».

Così Billie ha deciso di reagire, e l’ha fatto a modo suo, col video Not My Responsibi­lity. «Facciamo supposizio­ni sulle persone in base alla loro taglia», osserva nel filmato da 20 milioni di visualizza­zioni in pochi giorni, «decidiamo chi sono e quanto valgono. Se scelgo un capo comodo, non sono femminile; se mi svesto, sono una sgualdrina. Ma davvero il mio valore si basa sulla vostra percezione? O è la vostra opinione che non è una mia responsabi­lità? Se dovessi dare ascolto a tutto quello che mi dicono, non mi muoverei più».

Un’altra buona notizia arriva da New York. Nel mio romanzo, Non superare le dosi consigliat­e (Guanda), raccontavo la storia di Eric Garner, l’afroameric­ano ucciso nel 2014 durante un fermo di polizia il cui «I can’t breathe» era diventato una protesta nazionale. I legali dell’agente, colpevole di aver praticato una presa al collo proibita dall’Nypd, avevano scelto una linea di difesa vergognosa: Garner era obeso, quindi sarebbe morto comunque. L’agente, licenziato con molto ritardo, non è mai andato a processo. Ma nei giorni scorsi lo Stato di New York ha approvato una legge che rende la presa al collo un crimine.

A soli diciott’anni ha già vinto cinque Grammy, la più giovane cantante di sempre e prima donna ad aggiudicar­si nello stesso anno le quattro categorie principali del premio. Come al solito, però, di Billie Eilish,

dolori del giovane Werther

Le confession­i del cavaliere d’industria Felix Krull.

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