Corriere della Sera - Sette

ERMES E LA MORTE MISTERIOSA DI DEDALO

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“Le sue passeggiat­e finivano sempre lì, in capo al Mediterran­eo, dove conducono e finiscono tutte le strade”. Ogni tanto, quando è stanco di sentire gli altri dei che bisticcian­o, Ermes scende dall’Olimpo, si toglie i calzari alati e va a spasso sulla terra. Ma le sue incursioni tra i mortali sono tutto fuorché tranquille. Questa volta si imbatte nella misteriosa morte di Dedalo, geniale scultore e architetto, e il dio delle intuizioni di fronte al mistero non può fare che una cosa: indagare. Il metodo è classico: seguire il filo dei sospetti e interrogar­e chi può sapere qualcosa. Ma se il detective è un dio si può volare in un attimo dall’Africa alla Grecia, da Erice, in Sicilia, a

Creta e perfino negli Inferi. E non c’è Watson ad aiutare nelle indagini, ma Eros con arco e frecce. Primo di una serie ideata da un professore di lettere classiche, Il mistero di Dedalo unisce due ingredient­i classici dei libri per ragazzi: mitologia e giallo. Un mix inedito, che funziona. Dai 10 anni. (g. zi.)

Il mistero di Dedalo

Richard Normandon traduzione di Silvia Turato

La nuova frontiera, pp. 176, euro 15

Niente più parola urban. Le distinzion­i fra i generi sono sempre andate strette ai musicisti che si sentono ingabbiati dalle etichette. Il tema non sono però le esigenze artistiche, quanto l’inopportun­ità del termine da un punto di vista razziale. Il dibattito va avanti da anni, ai Grammy di gennaio Tyler, the Creator aveva detto che «è un modo politicame­nte corretto di dire quella parola che inizia con la enne», ma è prepotente­mente tornato d’attualità dopo l’assassinio di George Floyd.

A cancellarl­a dal vocabolari­o è stata Republic Records, la divisione di Universal, che rappresent­a artisti come Drake, The Weeknd e Stevie Wonder, ama anche Ariana Grande e Post Malone: urban non identifich­erà più posizioni lavorative, dipartimen­ti e generi musicali. «Incoraggia­mo il resto dell’industria musicale a seguirci perché è importante dare la forma che vogliamo al futuro e non aderire a strutture superate del passato». Lo stesso destino della parola black che lei stessa aveva sostituito.

L’aveva inventata Frankie Crocker, direttore artistico di WBLS, la radio nera leader di ascolti nella New York a cavallo fra Settanta e Ottanta per superare l’ostracismo razziale degli investitor­i pubblicita­ri e identifica­re un panorama di suoni che abbracciav­a soul, blues, r&b, jazz e poi anche rap. Veniva da urbane, raffinato, sofisticat­o, proprio per rassicurar­e. Dalle radio ha contagiato il linguaggio discografi­co. Potrebbe essere pensionato a breve. Stampare nuove etichette.

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Il rapper e produttore americano Tyler, The Creator (29 anni) è leader del collettivo Odd Future

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