«NON ABBIAMO FATTO NIENTE
i libri. Dunque questa gemellanza deve pur condizionare la loro visione. Qui li abbiamo intervistati separati, le discrepanze dei ricordi sono già poetica, il resto appartiene a «il regime di comunicazione non verbale».
Nascere in due.
F: «I primi tre mesi della mia vita sono stati in incubatrice, lontano da mio fratello. Di quei mesi è rimasta la sensazione di essere rimasto un po’ in panchina».
D: «Quei mesi sono stati il mio senso di colpa. Spesso dicono che sono egoista, in realtà sconto ancora l’incubatrice, l’essermi cibato di più all’inizio».
Fino a vent’anni avete dormito nella stessa stanza. Descrizione del vostro mondo oltre la porta.
F: «Disegnavamo. Tutti a dirci
D: «Un peluche a forma di trenino che permetteva di giocare dentro casa senza spaccare niente». Padre pescatore.
F: «Uomo bellissimo che ha scelto la ragazza più bella, solo che lei, la più bella, veniva da una famiglia borghese, imparentata con quelli delle caramelle Ambrosoli».
D: «Famiglia che non prende bene il matrimonio. Specie la nonna».
Descrizione della nonna borghese?
F: «Quando andavamo a trovarla sembrava di andare dal medico».
Quartiere?
F: «Non ricordo».
D: «Di base veniva lei, due tre volte l’anno. Ci portava pacchi di caramelle Ambrosoli».
F: «Svaligiati una quindicina di volte».
D: «La vergogna che ho provato da svaligiato, non l’ho mai provata da ladro, quando rubavamo le stampanti per esempio».
F: «Una notte i ladri riescono ad alzare un pezzo di tapparella, e infilano dentro un bambino. In quel periodo si usavano molto i bambini per i furti. Agili, piccoli».
D: «Noi dormivano con la porta aperta, letto a castello. A un certo punto questa figura minuscola nel corridoio. E la sensazione di mio fratello sopra che diminuisce di peso, trattiene il respiro. Ho richiuso gli occhi, Fabio pure, credo».
Infanzia violata da un bambino?
F: «Da uno schizzo di bambino. Ha presente in che modo i bamquanto