DUE RAGAZZI ANNI 50 RAPITI DAI SUONI ALIENI
Come Tarantino con i B-movies. Anche Andrew Patterson, regista 38enne dell’Oklahoma che a vederlo col barbone fluente e lo sguardo del disincanto pare il Drugo dei Coen solo un po’ più giovane, deve aver passato l’infanzia davanti alla tv. Ma a “nutrirsi” di vecchi telefilm di fantascienza alla Twilight Zone. Il suo intrigante debutto nel cinema (che ha scelto la strada dei festival e dello streaming su Amazon Prime Video, niente sale) è una trasposizione affettuosa di storie e atmosfere cariche di pericoli senza volto amate dagli Usa in Guerra Fredda. O nel film tratto da H. G. Wells (1953) La guerra dei mondi, citato qui con la stazione radio Wotw Il titolo shakespeariano
L’immensità della notte aggiunge poesia a un esordio interessante. Al centro due ragazzi: lui dj radio, più grande; lei bravissima a smistare le telefonate dal centralino del paese, curiosa di tutto ciò che è scienza e da lui un po’ rapita. Due nerd ante litteram, appassionati di suoni, registrazioni e novità tecniche, che, mentre quasi tutti gli abitanti di Cayuga, New Mexico, seguono la partita di basket, captano uno strano suono che entra nel telefono e in radio. Da dove arriva? Piani sequenza avvolgenti, la sensazione di uno sguardo alieno sempre addosso ai protagonisti, l’idea che il futuro, la vita vera, in questo o altri mondi, è dei sensibili, di chi fa di testa propria e non s’intruppa, i pregi di un piccolo film già cult.
LA FRASE
Regia di Andrew Patterson con Sierra McCormick, Jake Horowitz, Gail Cronauer,
Bruce Davis