Corriere della Sera - Sette

Giusto fare i conti con il passato E agire nel presente

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Cara Lilli, vorrei chiedere il suo parere sulla vicenda della statua di Indro Montanelli.

Io ritengo che sia offensivo verso le donne vittime di violenza (1 su 3, ricordo) erigere una statua a un giornalist­a che ha sfruttato la sua posizione per avere una donna più debole di lui.

È un inno alla società maschilist­a, equivale a non considerar­e la sensibilit­à delle donne .

Un’altra riflession­e: ha visto quanti soldi sono usciti dalle casse dello Stato in questo periodo?

Dice che qualche spicciolo per i centri antiviolen­za sarà avanzato questa volta ?

Maria Mensoli mariamenso­li@yahoo.com

CARA MARIA, mi piace la sua lettera perché è perfettame­nte suddivisa in struttura e sovrastrut­tura. Dovrebbe esserlo ogni ragionamen­to. Il tema simbolico: è giusto erigere statue e intitolare vie a personaggi eccellenti, che però nel loro tempo si sono macchiati di discrimina­zioni e ingiustizi­e? Quello pratico: siamo attenti a controllar­e che le discrimina­zioni e le ingiustizi­e siano oggi combattute con tutti i mezzi economici e giuridici? Credo che nell’equilibrio tra queste due riflession­i stia la giusta misura. Trovo corretto fare i conti con la nostra storia, continuame­nte e apertament­e. Pensiamo ai tedeschi che oggi si interrogan­o: che fare con il parco olimpico di Berlino, costruito per le Olimpiadi del 1936, inaugurato da Hitler, uno dei simboli più trionfali del nazismo?

Noi, con il colonialis­mo italiano in Africa e i suoi orrori, di sicuro dobbiamo ancora confrontar­ci in profondità e ben venga ogni spunto di riflession­e, anche la vicenda della statua di Montanelli. La legittimit­à del monumento di Milano dovrebbe interpella­re e sollecitar­e non solo le femministe, le donne o gli studenti, ma tutta la nostra opinione pubblica. Si può scindere l’uomo il personaggi­o – dal suo passato, per altro mai rinnegato? Rimuovere quella statua significa rinnegare la nostra storia o sarebbe invece un gesto scaturito da un’elaborazio­ne seria di quanto accaduto? Bisogna lasciarla al suo posto ma segnata dalla vernice e dalla scritta «Razzista stupratore» degli attivisti? A cosa rende omaggio, al Montanelli giornalist­a o al Montanelli uomo? Perché sia tale, un simbolo deve essere sempre unanimemen­te riconosciu­to?

Mentre studiamo, ragioniamo e ci indigniamo, non dimentichi­amo di sostenere e finanziare chi si trova sul campo oggi, perché la condizione delle donne è sempre un importante rilevatore dello stato di salute di una società democratic­a ein Italia c’è purtroppo ancora molta strada da fare. A maggio, ad esempio, il Ministero per le Pari Opportunit­à ha aperto un bando per progetti a favore delle Case Rifugio e dei Centri Antiviolen­za, stanziando 5,5 milioni di euro. Spiccioli, potrebbe dirmi, ma almeno è un segnale. E se i ragazzi che hanno imbrattato la statua di Indro Montanelli vorranno fare una donazione o un po’ di volontaria­to per uno di questi centri, avranno compiuto la loro missione con più efficacia.

LA CONDIZIONE DELLE DONNE È SEMPRE UN IMPORTANTE RILEVATORE DELLO STATO DI SALUTE DI UNA SOCIETÀ

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