La borsa in paglia che diventa cappello
Una borsa in paglia e viscosa, da usare al rovescio anche come cappello. Genevieve Xhaet, mente creativa del marchio di accessori Flapper
spinge un po’ più in là il concetto di accessori da testa, quelli che lei definisce «head dress», con un passepartout che da cestino diventa copricapo. Partita qualche anno fa con il turbante, ha poi imboccato la strada dei cappelli-scultura e poi dei cerchietti, come il
Kelly Hairband, fatto di piume. «L’idea di vestire i capelli è una delle tendenze più forti degli ultimi anni», spiega l’italo-belga Genevieve, che parla di accessori destinati a superare persino il cerchietto. «La novità sono i fiocchi, da indossare senza limiti di orario e di età: si cominciano a intravedere, ma saranno l’accessorio dell’autunnoinverno e dell’estate 2021». La ricerca sui materiali prosegue anche sui fiocchi, in nylon ecosostenibile trapuntato e in moiré di seta comasca. Le dimensioni sono maxi e il gioco è sempre ammesso: si usano anche in coppia.
Leggerezza, comodità e poesia. Ritratto illustre per una calzatura. Ma si tratta di sandali, il controcanto di quest’estate alle inossidabili sneaker tra gli accessori maschili. Se il ruolo nodale lo mantengono le seconde, incontestabile il fatto che questa è l’estate del piede maschile esibito (imprescindibile però averlo curato) e incorniciato da sandali dalla personalità decisa. Come lo erano i talari, le calzature alate del dio Mercurio.
E sempre in Grecia, non sull’Olimpo ma sotto l’Acropoli di Atene, nel quar
tiere di Monastiraki, i sandali erano poesia pura. Li creava a mano nella sua botteguccia Stavros Melissinos, lo ha fatto per decenni e decenni per i miti del XX secolo: da Jackie O’ a Nureyev ai Beatles. E quando li consegnava aggiungeva sempre una sua poesia: da questo il soprannome di ciabattino poeta. Ora il testimone è passato al figlio la bottega spostata, diventata boutique.
A quei modelli dal Dna antico sembrano ispirarsi le proposte estive maschili, pensate più per la città rispetto alla spiaggia. Così oltre a quelli derivati dalle tradizionali infradito, hanno ruolo protagonista i modelli da legionario o francescani. Ma anche versioni “ibride”: il risultato è l’incontro tra classiche scarpe chiuse, utilizzate per la punta, e il tallone aperto. L’ibridazione avviene anche con l’utilizzo di dettagli in metallo come le fibbie, ma anche stringhe.
La “personalità” cittadina del sandalo è evidenziata da suole strutturate, persino carrarmato; la pelle dialoga con la gomma. Alla versione più austera e pauperistica, replica l’uso del colore e della pelle stampata. Persino una sottile laminatura oro. Come dorati erano i talari di Mercurio.