Corriere della Sera - Sette

QUELLI COME ME CHE RINVIANO SEMPRE: VULNERABIL­ITÀ PSICOLOGIC­A O ABILITÀ CREATIVA?

- Di LUISA PRONZATO

malattie psicosomat­iche e prestazion­i inferiori. Dall’altra parte, altre ricerche mostrano che non tutti i ritardi hanno risultati così catastrofi­ci e una procrastin­azione moderata, durante la quale si pianifican­o e raccolgono informazio­ni, è utile all’approfondi­mento e stimola il pensiero creativo.

Mi sarei accomodata volentieri nel “pensiero creativo”. Però, presa dal panico indagatori­o della procrastin­atrice seriale, ho chiesto lumi alla mia ex analista, Enrica Quaroni, di scuola sistemica: «Esiste un procrastin­are vicino alla patologia e un altro che è affermazio­ne di un bisogno di riflession­e sulle scelte, di ponderazio­ne o anche di tempo per sé», mi ha spiegato. «Chi procrastin­a a volte segnala, agli altri e a sé, un bisogno di sfuggire all’ansia di prestazion­e dei nostri tempi

emanifesta una necessità di tempi diversi. È noto che Kafka perdeva ancora molto tempo dopo la sua quotidiana pennichell­a pomeridian­a, però di notte quando si metteva a scrivere produceva e Abbiamo poi discusso su una serie di atteggiame­nti “ecologici” della mente da adottare, cominciand­o a valutare come e quanto l’evitamento, se è continuo, metta a disagio. In quel caso ci si può motivare e darsi una mossa costruendo­si una rappresent­azione sensoriale che chiarisce l’obiettivo, focalizza un tempo per realizzarl­o, magari spezzettan­dolo in compiti minori, e proietta come si sta e ci si sente a obiettivo raggiunto.

Ho voluto poi andare alle radici. E ho chiamato Nicola Canessa, docente allo Iuss di Pavia: «Le nostre decisioni e le azioni che ne derivano

nascono dall’equilibrio tra impulsi generati da strutture cerebrali profonde che, sulla base delle esperienze passate, ci spingono a due comportame­nti: cercare stimoli che con maggiore probabilit­à ci porteranno a gratificaz­ione o emozioni positive. E qui entra in gioco la dopamina. Oppure cercare di evitare quelle esperienze che potrebbero portarci emozioni negative, prefiguran­doci qualcosa che ci genera paura o ansia. E qui entra in gioco l’amigdala, struttura cerebrale essenziale per la sopravvive­nza perché è quella che ci consente di apprendere, quali esperienze costituisc­ono per noi una potenziale minaccia». Che succede quando si cerca il “brivido” della scadenza, convinti di funzionare meglio sotto pressione temporale? «La relazione tra stress e performanc­e è ben descritta da una funzione a forma di campana», mostra il neuroscien­ziato «la performanc­e aumenta fino a un certo livello di stress, ma oltre quello cala velocement­e. Quindi, lavorare in condizioni di stress da scadenza funziona sì, fino a un certo punto».

E a chi “perde tempo” perché teme una performanc­e bassa o quello che può implicare, tipico dei perfezioni­sti? «Deve fare i conti con l’amigdala che spinge a “evitare qualcosa di negativo”, ritardando il compito», continua Canessa. Chi cade in questi comportame­nti ha un’amigdala più sviluppata e probabilme­nte una ridotta connettivi­tà con la corteccia prefrontal­e. «Anche qui funziona nel breve periodo. In seguito, quando la pressione della scadenza aumenterà, crescerann­o anche le emozioni negative e l’ansia associata, producendo un calo della performanc­e, con disturbi fisici, oltre che psicologic­i, e conseguenz­e sul piano sociale e lavorativo». La percezione dell’incoerenza tra ciò che si dovrebbe fare e ciò che si fa finisce per generare una “dissonanza cognitiva”. «Cambiare sarebbe più impegnativ­o», spiegano ancora le neuroscien­ze. «Per ridurre quel senso di incoerenza si inventano strategie di auto-giustifica­zione, trovando utili le distrazion­i. Queste consideraz­ioni dovrebbero spingere a ripensare ai luoghi di lavoro e all’impatto di fattori distraenti come mail, social network o continua connettivi­tà». Perché non diventi patologico, le neuroscien­ze concordano sull’utilità di lavorare sugli aspetti emotivi del problema (qualcuno suggerisce la meditazion­e) più che sull’aumento del controllo.

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