Corriere della Sera - Sette

LO PSICANALIS­TA DELL’ETÀ EVOLUTIVA MASSIMO AMMANITI INVITA A SUPERARE L’INFANZIA, SUO FIGLIO SCRITTORE LA CRISTALLIZ­ZA

- CHIARA GAMBERALE ROSELLA POSTORINO (Che la festa cominci), Ioete (Ti prendo e ti porto via), (Io non ho paura),

sconfessan­do, romanzo dopo romanzo, le posizioni paterne. Il padre invita a superare l’infanzia, il figlio la cristalliz­za. Il professore mette in guardia dall’adultescen­za – termine da lui coniato (in Adolescent­i senza tempo – Raffaello Cortina Editore): «Una volta c’era una società adulta che garantiva ai giovani l’ingresso, oggi il futuro è incerto, non offre prospettiv­e per cui valga la pena accelerare il proprio percorso formativo. Si afferma perciò un nuovo tempo tutto al presente. Un tempo edonico, che si esaurisce nell’istante stesso in cui si soddisfano i desideri».

Il padre dunque parla dei pericoli dall’adolescenz­a prolungata, il figlio crea personaggi indimentic­abili come Graziano Biglia 44 enne playboy, che dopo una vita a suonare nei locali della Riviera romagnola, torna a Ischiano Scalo col progetto di aprire una jeanseria. Sempre biondo, giovane a forza.

E allora: che l’uccisione del padre non sia qui avvenuta attraverso i romanzi? «L’eternità adolescent­e» mi terrorizza, dice Massimo Ammaniti. E Niccolò gliela mette in scena. Fa uscire dalle viscere della terra un’umanità nascosta, gli uomini talpa sfuggiti al regime sovietico come da sottoterra emergono Filippo e Lorenzo e Olivia ( ). Una folla di bambini nascosti, segregati. Emersi solo alla fine, pronti alla crescita che, se c’è, sarà in altri libri, magari quelli del padre.

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