Corriere della Sera - Sette

BUDINI DI RISO & COMPOSTA DI ALBICOCCHE

- Di ANGELA FRENDA foto di LAURA SPINELLI

Il budino di riso mi ricorda il biancomang­iare delle sorelle March. Candido, innocente. Un cibo più letterario che reale. Uno di quei piatti con i quali non potresti mai farti venire mal di pancia. Ma che invece assapori osservando un tramonto, magari con un buon tè. In più, a conferire a questa ricetta un tocco speciale, ci pensa il riso, che rende meno banale una delle pietanze più imitate e replicate (talvolta non con risultati ottimali).

La ricetta che vi propongo questa settimana non è mia ma di Yasmin Khan, autrice di Zaitoun, un libro che ho amato particolar­mente, nel quale l’autrice ripercorre le tradizioni gastronomi­che palestines­i e le consegna alla cucina contempora­nea. D’altronde, nella nostra cultura i budini di riso sono i classici dolcetti di pasta frolla riempiti con crema pasticcera arricchita dal riso cotto nel latte. Un vero concentrat­o di energie (e soprattutt­o calorie). Questa ricetta si rifà, giustament­e, per le spezie, al mondo mediorient­ale: c’è l’acqua di rose e il cardamomo. Ma è anche una versione semplifica­ta e più estiva dei tradiziona­li pasticcini italiani.

Qui infatti non c’è la pasta frolla e il riso viene cotto direttamen­te nel latte, aromatizza­to e poi servito con una composta veloce di albicocche. Insomma, un dolce veloce da preparare anche all’ultimo momento e da servire freddo in questa stagione e caldo in quella invernale. C’è da dire che di dolci al riso ce ne sono davvero tanti nel mondo. Penso al kheer indiano, che è una crema al riso arricchita con il cardamomo, il muhallabia mediorient­ale (dove il riso è sostituito dalla farina di riso) o il meghli libanese (cucinato quando nasce un bambino e che è molto ricco di spezie, tra cui anice stellato e cannella).

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