BUDINI DI RISO & COMPOSTA DI ALBICOCCHE
Il budino di riso mi ricorda il biancomangiare delle sorelle March. Candido, innocente. Un cibo più letterario che reale. Uno di quei piatti con i quali non potresti mai farti venire mal di pancia. Ma che invece assapori osservando un tramonto, magari con un buon tè. In più, a conferire a questa ricetta un tocco speciale, ci pensa il riso, che rende meno banale una delle pietanze più imitate e replicate (talvolta non con risultati ottimali).
La ricetta che vi propongo questa settimana non è mia ma di Yasmin Khan, autrice di Zaitoun, un libro che ho amato particolarmente, nel quale l’autrice ripercorre le tradizioni gastronomiche palestinesi e le consegna alla cucina contemporanea. D’altronde, nella nostra cultura i budini di riso sono i classici dolcetti di pasta frolla riempiti con crema pasticcera arricchita dal riso cotto nel latte. Un vero concentrato di energie (e soprattutto calorie). Questa ricetta si rifà, giustamente, per le spezie, al mondo mediorientale: c’è l’acqua di rose e il cardamomo. Ma è anche una versione semplificata e più estiva dei tradizionali pasticcini italiani.
Qui infatti non c’è la pasta frolla e il riso viene cotto direttamente nel latte, aromatizzato e poi servito con una composta veloce di albicocche. Insomma, un dolce veloce da preparare anche all’ultimo momento e da servire freddo in questa stagione e caldo in quella invernale. C’è da dire che di dolci al riso ce ne sono davvero tanti nel mondo. Penso al kheer indiano, che è una crema al riso arricchita con il cardamomo, il muhallabia mediorientale (dove il riso è sostituito dalla farina di riso) o il meghli libanese (cucinato quando nasce un bambino e che è molto ricco di spezie, tra cui anice stellato e cannella).