Corriere della Sera - Sette

«IO AL GUINZAGLIO? NON MI HANNO DIFESA»

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è affatto sessista. La doppia morale, ripeto, la si trova più a sinistra. Infatti non sono stata difesa da nessuno, né quando Giani mi ha associata a un guinzaglio né quando altri hanno detto che ero una protesi di Matteo». Come si diventa leghisti nella

(fu) rossa Cascina, provincia di Pisa?

«Io vengo da una famiglia di sinistra. Il mio prozio, Francesco Ceccardi, è stato un partigiano eroe della Resistenza morto a 34 anni; una storia che ha scandito tutta la vicenda della mia famiglia per parte di padre».

Allora sarà stata di destra per parte di mamma.

«Macché. Mio nonno materno, si figuri, è stato il fondatore di un circolo Arci. Anche papà e mamma hanno una storia di sinistra. A un certo punto, negli anni Novanta, hanno iniziato a votare Lega per protesta».

«Mi candido nel 2011. Vengo eletta. Unica eletta della Lega, all’opposizion­e. Il sindaco mi dice che sono stata eletta per sbaglio e che sarebbe stata la prima e ultima volta di un consiglier­e comunale leghista a Cascina».

E poi?

«Cinque anni dopo sono diventata sindaca. Battendo proprio lui al ballottagg­io».

Che cosa non va nella Toscana rossa del 2020?

«Negli ultimi dieci anni non c’è stata un’idea strategica. Non un disegno, un sogno, un progetto. Non s’è fatto il termovalor­izzatore né altre opere. La Regione si è retta solo sull’operosità dei toscani. Così non si può andare avanti».

Si riconosce nell’aggettivo sovranista?

«Sì. Per come è mutuato dall’articolo 1 della Costituzio­ne. Mi sento con una cantata collettiva di Imagine, che Lennon stesso aveva definito come l’ho definita io. In quella che, comunque, era sempliceme­nte dialettica politica».

Ma le piace Imagine o no?

«Io la adoro Imagine. Ha una melodia celestiale, come si fa a non amare quella canzone? E comunque, consideri che il mio cantante preferito è Fabrizio De André». Attenzione. Qualcuno potrebbe ricordarle che è anche il cantante preferito di Salvini e rinfacciar­le che il Capitano, oltre all’agenda, le detta anche la playlist.

«Ma figuriamoc­i. De André lo ascolto da sempre, era il mio cantautore preferito anche ai tempi del liceo. Ascolto De André dai tempi in cui non solo non conoscevo personalme­nte Salvini, ma non sapevo nemmeno chi fosse».

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