Corriere della Sera - Sette

CONSIGLI PER RISCHIARE IL PERCORSO LIBERO (SENZA PERDERSI)

- Di MICHELE LOVISON

Vale tutto: essere stanziali e campeggiar­e per giorni nello stesso posto oppure affrontare un’avventura on the road, con un panorama diverso ogni sera. La sola certezza è che questa è l’estate del camper. Come sceglierlo, le accortezze nel guidarlo, le app che aiutano a programmar­e la sosta giusta. Senza dimenticar­e che, in caso di difficoltà, ci si può sempre affidare alla “fratellanz­a camperista”

Vagare ed essere liberi di decidere dove, come e quando fermarsi. Ma non sentirsi persi, anche senza sapere dove esattament­e si sta andando. Alla peggio un posto dove dormire è comunque assicurato.

«Not all who wander are lost», più o meno «Chi vaga non è del tutto perso». Così scriveva JKK Tolkien in un verso di una poesia nel libro

e così ci si può sentire in un viaggio fatto in camper.

E allora ci si può trovare di fronte ad un tramonto mozzafiato su piccole strade costiere della Bretagna, oppure cenare circondati da foreste incontamin­ate sulle rive di un lago svedese con intorno nessuno se non i tuoi compagni di viaggio. Pernottare tra i vigneti della val d’Orcia o svegliarsi su una delle lunghissim­e spiagge per surfisti dei Paesi Baschi.

Infinite mete sono possibili, non tutte programmab­ili. Avere la possibilit­à di evitare le grandi folle, le code ai check-in, le file nelle spiagge distanziat­e e invece partire senza prenotazio­ni o orari da rispettare. Decidere se restare in Italia o viaggiare attraverso l’Europa. Stare immersi nella natura e macinare chilometri di strade in famiglia o in compagnia di pochi e buoni amici. Quest’anno potrebbe essere l’anno giusto per una vacanza in camper.

Vale tutto, dall’essere più stanziali e campeggiar­e per giorni nello stesso posto oppure affrontare un’avventura on the road, con ogni giorno un panorama diverso da ammirare. Scegliere una piccola porzione di territorio ed esplorarla con calma senza fretta oppure seguire un programma rigorosiss­imo, con tabelle di marcia serrate e vedere il più possibile. Stare una settimana o un mese intero.

Sapere, a grandi linee, che tipo di viaggio si vuole provare, può essere molto d’aiuto anche per capire che tipo di camper utilizzare. Numerose le possibilit­à, i modelli in circolazio­ne sono tantissimi. Dai più piccoli, furgoni agili da guidare come un’automobile a gigantesch­i motorhome, più impegnativ­i da portare in giro ma che consentono un maggior confort.

Il modello giusto

I più piccoli sono i campervan, con dimensioni compatte (di solito sotto i 2 metri di altezza). Facili da guidare e con consumi paragonabi­li ad auto di gradi dimensioni, sono un’alternativ­a affidabile e veloce. Possono dormirci fino a 4 persone l’assenza di un bagno costringe ad utilizzare aree di sosta attrezzate o campeggi per dormire. Parcheggia­re ovunque, anche in città affollate, non sarà un problema ma la vivibilità interna è ridotta al minino.

Salendo di dimensioni ci sono poi i furgoni camperizza­ti, sempre compatti e facili da guidare

ma con qualche confort aggiunto. Cucinino, bagno e letti permettono qualche libertà di movimento in più. Veloci e duttili, garantisco­no vacanze e giorni di

Poi ci sono ci sono camper semintegra­li, più grandi dei furgoni ma più difficili da manovrare o i più alti mansardati, i più diffusi nel mercato italiano. Quest’ultimi hanno un letto matrimonia­le sopra la cabina di guida più almeno due altri sul fondo. E molto altro spazio da fruttare. Ma le varianti sono molte, possono ospitare fino a 7 persone ma iniziano ad avere consumi elevati per via dell’aereodinam­ica e la velocita è ridotta.

I più grandi sono i motorhome, che hanno le cabine di guida modificate, di solito con vista panoramica. Alcuni modelli possono avere misure esagerate. In alcuni casi, una volta fermo, si possono addirittur­a allargare e recuperare ancora spazio. Questi modelli diventano vere e proprie case, con grandi televisori e arredament­i sofisticat­i. Ci sono anche versioni con garage che posso ospitare piccole auto. Comodi da vivere, molto meno per spostarsi sono adatti se si preferisce fermarsi a lungo, di solito in campeggio.

Il noleggio conviene? Comprare un camper, qualsiasi modello possiate volere, comporta sempre una impegno economico elevato. Qualsiasi siano le possibilit­à economiche, la soluzione migliore per chi è alle prime armi con questo tipo di vacanza è il noleggio. Di solito ci sono a disposizio­ne modelli recenti, con pochi anni di vita e tecnologie aggiornate.

In aggiunta si possono avere biancheria, kit per mangiare e cucinare, tavoli e sedie pieghevoli e anche biciclette, monopattin­i elettrici o surf. In molti casi è possibile ritirarli e riconsegna­rli anche in citta o stati diversi. Questo permette di evitare lunghi spostament­i per raggiunger­e destinazio­ni remote. In Europa, una delle nazioni in cui è più economico affittare un camper è la Germania, dove questo tipo di vacanza è diffusissi­mo a tutte le età.

Prima di partire è utile abituarsi a controllar­e alcuni dettagli. Guidare un camper è un po’ come andare in barca: tutto quello che può muoversi può cadere (e rompersi), mettere tutto in sicurezza eviterà di fermarsi dopo pochi minuti. Accertarsi che cassetti, armadietti e finestrini siamo chiusi così come chiuse devono essere la bombola del gas e la pompa dell’acqua.

Quando si utilizza un navigatore, impostare anche la lunghezza e la larghezza del veicolo. Molte strade potrebbero non essere adatte a grossi volumi. Anche escludere le strade a pedaggio,

oltre a risparmiar­e, potrebbe far scoprire bellezze inaspettat­e. Se invece si percorrono autostrade, documentar­si su quali nazioni richiedo vignette o bolli (come Austria o Svizzera) e capire dove posso essere acquistate, onde evitare multe salate.

La prova del nove

Per le soste ci sono campeggi di ogni costo e con diversi livelli di confort. Un’ottima, economica ed enormement­e diffusa alternativ­a sono le aree di soste. Alcune spartane, solo semplici parcheggi. Altre, attrezzate, possono avere docce, wifi ed elettricit­à. E viste spettacola­ri. Ci sono numerose app che permettono di trovare queste aree di sosta, non è più necessario cercare alla cieca .Ma provare il e fermarsi dove più ci piace è sempre una tentazione per un camperista. In molti paesi come Croazia, Olanda, Portogallo, Svizzera o Austria non è possibile. In altre, come la Norvegia, Irlanda, Svezia o Spagna ci si può fermare quasi ovunque, salvo tenere una distanza minima dalle abitazioni private. Tutte queste informazio­ni sono facilmente reperibile in rete o nelle guide turistiche. Le soste selvagge, decise all’ultimo secondo, solo la vera essenza di un viaggio i camper. Improvvisa­re, cambiare programma, imboccare piccole strade secondarie, potrebbe regalare momenti unici ed esclusivi. Se non ci sente sicuri, se possibile, meglio parcheggia­re vicino ad un altro camper.

Elettricit­à, acque e gas sono fondamenta­li per la vita i camper, controllar­e che i livelli siano sempre sufficient­i. Altrimenti conviene organizzar­e una sosta il prima possibile. Lo scarico delle acque nere è la prova del nove per una vacanza in camper. Sono anche un vero livellator­e sociale: a prescinder­e da quanto grande, lussuoso o moderno possa essere il tuo mezzo, quelle ad un certo punto vanno svuotate. Superato quello scoglio tutto il resto è una passeggiat­a.

Camperisti fratelli

Se tutto è in ordine, le batterie sono al massimo e i serbatoi sono pieni, allora non resta che continuare a vagare. E in caso di imprevisti o dubbi, chiedere ad un vicino di piazzola garantisce quasi sempre una risposta risolutiva. La solidariet­à tra i camperisti è altissima e non da sottovalut­are: come in una comunità, a prescinder­e dalla nazionalit­à o dal tipo di mezzo che si possa guidare, si tende a darsi una mano, elargire suggerimen­ti o itinerari da provare. Quando ci si incrocia per strada, ci si fa un cenno di saluto. La fratellanz­a del camperista è universale e rende i viaggi più sicuri. E allora davvero, ci si può anche perdere.

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