Il prezzo dei volteggi di Kerri
a squadre. Tutti ricordano Strug trasportata in braccio dal suo allenatore, Béla Károlyi, quello di Nadia Comãneci, e i media cantarono per giorni l’eroismo della ginnasta. Ma a che prezzo?
Quell’episodio è ricordato in Athlete A, il documentario di Netflix che ripercorre lo scandalo più grave della storia dello sport: il sistema di stupri, violenze e compiacenze andato avanti per quasi trent’anni nella ginnastica Usa, e di cui tanti erano a conoscenza. Anni prima, la federazione Usa Gymnastics aveva assoldato Károlyi, i cui metodi durissimi erano già controversi, con un unico scopo: vincere ad ogni costo. Al benessere delle ragazzine, spesso solo bambine, non pensava nessuno. Non erano bambine, ma macchine da soldi.
Le condizioni ideali per un pedofilo come l’osteopata Larry Nassar. Al centro di allenamento dei Károlyi, mentre il coach negava il cibo alle bambine e infliggeva punizioni corporali e violenze psicologiche, Nassar ne guadagnava la fiducia con barrette di cioccolato. E poi le molestava, spacciando penetrazioni anali e vaginali come terapie. Da quando è scoppiato lo scandalo, oltre 265 atlete hanno denunciato Nassar. Decine di altre hanno denunciato allenatori, gestori di palestre e altri membri dello staff. Perché Nassar, che non uscirà mai di prigione, era la punta dell’iceberg di una macchina infernale. Nel 2018, anche il Ceo della federazione è stato arrestato. E ogni rapporto coi Károlyi è stato chiuso.
Non solo gli Usa. In Gran Bretagna è stata aperta un’inchiesta su British Gymnastics dopo le accuse di tante ragazzine che hanno dichiarato di essere state picchiate, bullizzate e lasciate senza cibo. La più piccola, otto anni, sette all’epoca dei fatti, ha raccontato di esser stata legata a una barra orizzontale e lasciata appesa, nonostante pianti e urla. Davvero questo è sport?
Tutti ricordano quel secondo volteggio di Kerri Strug, alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996. Infortunata e zoppicante dopo la prima prova, Strug saltò di nuovo, e gli Stati Uniti vinsero per la prima volta la medaglia d’oro