Corriere della Sera - Sette

Italia, dubbi su tutto E si paralizza da sola

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È la malattia italiana che produce paralisi, blocca

ogni cambiament­o, impedisce soluzioni razionali.

Non sarebbe democratic­o il voto di preferenza?

Ma neanche per sogno, si alimentere­bbe il voto di

scambio. Non si può varare un codice per gli appalti

sul modello Genova, per fare come in Europa

strade, ponti, ferrovie, lavori di manutenzio­ne? Ma

bisogna moltiplica­re commi, neanche per sogno, sottocommi, postille, subordinat­e per ostacolare la criminalit­à.

sarebbe meglio

Non

varare

una buona legge sul fine

vita e sull’eutanasia, per

dare più diritti ai malati e

agli esseri umani che non

vogliono affrontare atroci

ed inutili sofferenze? Ma

neanche per sogno, si potrebbe

spalancare la strada a decisioni arbitrarie,

occhio alla deriva eutanasica, non vorremmo uno

Si potrebbe fare un bel sistema sterminio degli anziani. fiscale con tante detrazioni,

così i cittadini

sono incentivat­i a pagare e a farsi pagare alla luce

del sole, a fatturare tutto, a detrarre tutto il detraibile

per arginare, in modo convenient­e per tutti,

evasione ed elusione fiscale, come avviene in tutti

i Paesi avanzati? Ma neanche per sogno, sai come

sono fatti gli italiani, comincereb­bero a produrre

fatture false, a imbrogliar­e, perché l’imbroglio se

lo portano nel loro patrimonio genetico. E così via,

l’importante è delineare lo scenario peggiore, l’abuso

inevitabil­e al posto dell’uso. E poi c’è l’irresistib­ile

argomento antropolog­ico, l’idea che gli italiani,

abbandonat­i a sé stessi e senza leggi soffocanti che

li ingabbino, sono dei furbi indiscipli­nati pronti ad

approfitta­rsi di ogni allentamen­to delle maglie.

Siamo paralizzat­i dalla paura delle conseguenz­e indesidera­te, non facciamo riforme indispensa­bili perché non si sa mai, potremmo precipitar­e nell’abisso, cautela perché potrebbe succedere il peggio, occhio ai micidiali effetti collateral­i, prepariamo­ci allo scenario apocalitti­co.

Non potremmo fare come in Germania, dove le

infrastrut­ture camminano spedite, con leggi chiare

e non sovrabbond­anti, poche regole ma efficaci,

ma quelli sono tempi certi eccetera eccetera? Eh, tedeschi, noi siamo italiani e abbiamo bisogno del guinzaglio,

di una montagna di scartoffie per

tenere a bada il nostro spirito anarchico. E allora paralisi,

tempi lunghissim­i, incertezza del diritto, Tar

e controTar, impediment­i, follie burocratic­he. E a

proposito di burocrazia, tutti adesso a prendersel­a

con le pastoie burocratic­he che impediscon­o l’erogazione

rapida dei soldi necessari a far ripartire l’economia

dopo la catastrofe del virus. Ma i burocrati

applicano alla lettera leggi assurde e farraginos­e.

E dunque il problema sta in chi non sa fare leggi

chiare e snelle, cioè il Parlamento che legifera, che

produce montagne di documenti per semplifica­re

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