Siamo uomini-volpe o uomini-maiale? McBain ci divide così
SCRIVE LETIZIA LEPORI: «“L’horror di Stephen King è il rock della letteratura”. Non posso che condividere la sua gran bella definizione. Tanto più che il verso di Walt Whitman (“Contengo moltitudini”), citato da King in Se scorre il sangue, è ripreso da Bob Dylan nella canzone I Contain Multitudes. Non so quanto sia giusto rinchiudere Dylan nella gabbia del rock, e nemmeno se sia corretto limitare King all’horror (in certe cose ultime è più Ai confini della realtà). Grazie, le sue rubriche accendono sempre una luce, contengono moltitudini».
GRAZIE A LEI. In Se scorre il sangue, King cita un altro grande americano, Ed McBain (ho sempre invidiato Dante Matelli che lo intervistò per l’Espresso). Su McBain ho detto cose che potrebbero essere usate contro di me (che i romanzi dell’87° sono per New York quello che i Dubliners di Joyce sono per Dublino; che è il Simenon degli americani). Ora scopro, grazie a King, che McBain era anche un classificatore di facce (alla Fellini o alla Renato Pozzetto, che al glorioso Bar Gattullo di Milano aveva aperto un Ufficio Facce). La fisiognomica di McBain prevedeva solo due tipi di facce umane: da maiale o da volpe. Più rare quelle da cavallo.
Mi sono esercitato: Dylan, faccia da volpe (ma non trovate che somigli a Gianna Nannini?); McBain, volpe (ma Alfred
Hitchcock, per il quale McBain scrisse Gli Uccelli, maiale), Whitman, maiale (con tendenza leone); Joyce, supervolpe; Simenon, volpe (o cavallo?), ma Gino Cervi/Maigret, maiale; King, cavallo.
SCRIVE ROBERTO GIOIA: «Sono rimasto molto colpito dall’attore Tommaso Ragno e ho pensato che in un ruolo da protagonista diretto dal nostro Paolo Sorrentino (nostro ossia di noi che leggiamo la sua rubrica, anche se c’è qualcuno che ogni tanto osa criticarlo) potrebbe essere un nuovo Grande Lebowski, forse anche di più. Non ho la presunzione di pensare che Sorrentino abbia bisogno dei miei suggerimenti, più che altro mi interessa un suo parere sul potenziale di questa eventuale coppia artistica».
Caro Gioia, nel delizioso corto di Netflix Voyage au bout de la nuit, durata 7 minuti, girato da Sorrentino a casa sua durante la Clausura, protagonisti la Regina d’Inghilterra e Papa Francesco in forma di statuine da presepe napoletano, c’è anche l’apparizione straordinaria della statuina del Grande Lebowski. Magari da cosa nasce cosa (di Ragno sono fan dai tempi di Trilogia della villeggiatura di Carlo Goldoni & Toni Servillo).
P.S. Riapro l’Ufficio Facce: Sorrentino, cavallo.
ANDREA POZZI: «Non penso che i Procol Harum, se fossero un quadro, sarebbero L’isola dei morti di Böcklin, il preferito dal Führer. Quel senso della fine che si sente nella loro musica è più il Turner di La valorosa Téméraire trainata al suo ultimo ancoraggio per essere demolita, quadro citato in Skyfall!».
Skyfall è uno dei più intensi 007 della nostra vita. «Qual è il tuo hobby?» chiede Javier Bardem. «La resurrezione» risponde Daniel Craig. La valorosa Téméraire è uno dei quadri più eroicamente strazianti (e straziantemente inglesi) del mondo.