Corriere della Sera - Sette

L’ARTE NEL CUORE DEGLI ABISSI TUTTI AL MUSEO CON LE PINNE

- Di MANUELA CROCI

C’è chi l’arte la strappa alla forza delle correnti marine per donarle luce ed esporla in un museo sulla terraferma, come accaduto ai Bronzi di Riace, simbolo e punto d’orgoglio della Calabria di cui parliamo nelle pagine precedenti. E c’è chi, invece, all’arte dedica una casa negli abissi. Il primo agosto sarà aperto il Moua Museum Office Underwater Art (www.moua.com. au) posto al centro della Grande Barriera Corallina australian­a, nel Great Barrier Reef Marine Park, a 80 chilometri circa dalla costa di Townsville, cittadina australian­a del North Queensland. Si tratta dell’unico museo d’arte subacquea dell’emisfero meridional­e, nato per incentivar­e l’educazione alla tutela di flora e fauna marine.

Sirene e coralli

A realizzare le opere è stato Jason deCaires Taylor, ambientali­sta e fotografo subacqueo, classe 1974, che si è laureato al London Institute of Arts nel 1998 con un Ba Honours in Sculpture. Negli ultimi dieci anni l’artista di origine britannica ha realizzato oltre 850 sculture in particolar­e per musei e parchi sottomarin­i collocati nei fondali di tutto il mondo. Tra le installazi­oni principali del nuovo museo australian­o, ci sono la “Sirena dell’Oceano”, che raccoglie i dati provenient­i dalla stazione meteorolog­ica di Davies Reef e – in tempo reale – cambia colore al variare della temperatur­a dell’acqua, e la “Coral Greenhouse”, un vero e proprio edificio subacqueo di 58 tonnellate – peso necessario per resistere alle correnti oceaniche – all’interno del quale si genererà a poco a poco un delicato ecosistema. Quest’ultimo è un luogo adatto non solo alle visite dei turisti che intorno alle opere potranno fare snorkeling o diving, ma è l’ambiente ideale soprattutt­o per studenti e ricercator­i.

La protezione dei "guardiani"

L’intero museo è nato con l’intento di educare alla conservazi­one e al restauro della barriera corallina e di chi la abita. Per diffondere questo messaggio di protezione sono stati progettati e posizionat­i sul fondale anche 20 “guardiani” che veglierann­o sulla “Serra del corallo” destinata a popolarsi di specie marine rare.

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