«LA RABBIA DEI VENTENNI È DI NUOVO FORZA CREATIVA» ESKIN
Monteverde, a Roma, nel secondo Novecento, è stato il quartiere dei poeti, da Attilio Bertolucci a Pier Paolo Pasolini, che qui ha vissuto e ha ambientato il romanzo del 1955 Ragazzi di vita. Qui oggi si ritrova un gruppo di ragazzi pieni di vita e carica rock, che hanno vent’anni, l’età del nuovo millennio: sono i Måneskin, che a forza di talent show, dischi di platino, d’oro e live adrenalinici hanno riportato alla ribalta un genere musicale (il rock è di gruppo e analogico) che fa il contropelo alla scena odierna piena di trapper, solisti, cantautori, elettronica... Radici antiche, rami carichi di energia. Sono belli, bravi e giovanissimi. Si sentono autentici, vogliono restare veri, cioè sempre diversi. Damiano David (voce), Thomas Raggi (chitarra), Victoria De Angelis (basso) ed Ethan Torchio (batteria) sono nati tra il 1999
tare sacrifici e sofferenze…»
Ma il diavolo ci tenta, ci offre piacere e premi, non sacrifici. E vuole la nostra anima, no?
Ethan: «Oddio, non l’ho mai interpretata in questo modo. Il diavolo lo vedo come le paure da affrontare. Se le superi diventano il tuo punto di forza e con il diavolo non avrai da temere, ci ballerai». Damiano, cosa ne pensi?
Damiano: «Ci sta, dipende come lo vedi. Cattivo o incattivito».
Nel brano Vent’anni c’è la voce di un ventenne e poi di un adulto che parla a questo ventenne. Voi quali adulti avete ascoltato?
Ethan: «Il mio papà e la mia mamma mi hanno dato una lezione molto importante: credere in me stesso. A 11 anni avevo già i capelli lunghi e avevo problemi con i miei coetanei che non riuscivano a inquadrarmi bene, mi vedevano
prensivi. Altri l’avrebbero preso per il capriccio di un bambino, invece i miei hanno capito che non mi sentivo me stessa. Hanno dato il giusto peso e valore ai miei sentimenti. E mi hanno cambiato scuola»
Damiano: «Io ai miei darei una coppa da genitori! Ma la fortuna è stata anche avere tanti cugini di età diverse, dai 16 ai 35 anni. Confrontarsi con persone più grandi e venire trattato da grande. Impari a comportarti nel modo giusto, nel contesto, a farti rispettare e prendere sul serio. Questione di crescita e di, tra virgolette, educazione». Come vivete voi e i vostri coetanei la sessualità?
Damiano: «Della nostra generazione penso che presi singolarmente tutti sono aperti e di larghe vedute e curiosi, poi messi nel gruppo e nel contesto sociale arriva la paura del giudizio, del confronto,
una famiglia in futuro; servirà una persona con cui devo stare bene per condividere qualsiasi cosa di me. Nel futuro vedo una relazione longeva. Ora sono per il divertimento». Damiano, i ventenni oggi sono per l’amore libero?
Damiano: «Abbiamo tutti l’idea della coppia monogama però tanti si amano pur non avendo una esclusività sessuale, si amano a livello sentimentale e tornano a casa dalla stessa persona. Da giovani si tende ad andare verso quello che si conosce. Quindi tante coppie sono monogame, tra virgolette, classiche. C’è chi decide di sperimentare altre cose. Chi prima, chi dopo, chi mai. Secondo me fa male».
Fa male farlo “dopo” o “mai”?
Damiano: «Fa male non farlo se è solo perché temi giudizi altrui».
Thomas: «Per me può essere figata l’amore libero Anni 70, ma