Corriere della Sera - Sette

LA FIONDA DEI DAVID 2.0 COLPISCE I GRANDI O I PICCOLI?

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Le regole sul distanziam­ento fisico durante la pandemia hanno creato da qualche mese una curiosa illusione ottica: a Milano, in corso Buenos Aires, quando il colore della zona lo permette e i negozi sono aperti, si forma una lunga coda davanti al punto vendita monovetrin­a di GameStop. Chi non sa di cosa si tratti si ferma, chiede e scopre con un certo stupore che le persone sono in fila per comprare videogioch­i, nuovi o usati. Copie “fisiche”, non digitali: come Blockbuste­r prima dell’avvento di Netflix, e del conseguent­e fallimento. Un’illusione ottica, appunto: la catena americana GameStop ha clienti affezionat­i, ma un modello di business superato, e dopo picchi oltre i 60 dollari nel 2007, negli scorsi mesi le sue azioni sono scese sotto i 3 dollari.

A fine gennaio, dall’altra parte del mondo, un 34enne esperto di marketing delle assicurazi­oni ha deciso — dal suo seminterra­to di Wilmington, Massachuse­tts — di cambiare il corso degli eventi. E ha guidato un acquisto di massa delle azioni del rivenditor­e di videogioch­i. Come? Sfruttando la capacità del Web di far arrivare un messaggio a un numero alto di persone (in questo caso, su Reddit) e di consentire un accesso economico e immediato all’acquisto di azioni (con l’app Robinhood). Migliaia di piccoli investitor­i si sono così tolti lo sfizio di mandare all’aria le attese di analisti ed hedge fund, che avevano scommesso al ribasso su GameStop. Il titolo è cresciuto fino a 483 dollari. «Non me l’aspettavo», ha detto il regista dell’operazione Keith Gill, nome di battaglia Roaring Kitty. Il suo investimen­to è arrivato a valere 48 milioni.

Fin qui, la parte romantica della storia. Ma se ci spingiamo oltre la retorica del garage, anzi del seminterra­to, che cambierà la finanza dal basso, come i social network e i blog hanno fatto con la comunicazi­one, intravedia­mo altro. Innanzitut­to, il titolo ha cominciato a oscillare: mentre scriviamo, è sotto i 100 dollari. A rischiare sono soprattutt­o i piccoli investitor­i che hanno messo mano ai risparmi per acquistare azioni sopravvalu­tate: i grossi fondi hanno strumenti per gestire la situazione. Roaring Kitty — fascia rossa sui capelli e t-shirt con un gattino ruggente — è un personaggi­o da film, ma dietro l’acquisto di massa ci sono anche il più noto Elon Musk e profession­isti di Wall Street. Robinhood rappresent­a poi tutti i dubbi che già avevamo sulle piattaform­e: con il fiato sul collo della Sec, la Consob Usa, nel momento del picco ha bloccato l’acquisto di azioni di GameStop, ma non la vendita, sconfessan­do il suo claim di democratiz­zare la finanza. Non applica commission­i sulle transazion­i, ma guadagna vendendo dati sull’attività degli utenti ai grossi operatori del mercato, ed è sostenuta da grossi investitor­i che hanno appena messo sul piatto altri 3,4 miliardi. Insomma: non siamo vicinissim­i al giustizier­e leggendari­o che le dà il nome.

Se qualcosa ci è stato insegnato, da questi anni di ingresso di massa nel nuovo mondo digitale, è forse proprio questo. Ad alzare più rapidament­e le antenne, anche di fronte a narrazioni scintillan­ti. A capire cosa renda così formidabil­e la fionda di questi Davide 2.0. Per prenderne le parti, o le distanze, non da fan: ma con la libertà dei cittadini. Digitali.

PER CAPIRE IL FENOMENO GAMESTOP BISOGNA ANDARE OLTRE LA RETORICA DEL SEMINTERRA­TO CHE CAMBIERÀ LA FINANZA DAL BASSO

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