GIUSTO SCEGLIERE I VACCINI MA L’IMMUNITÀ VINCE SU TUTTO
Li abbiamo aspettati con ansia, abbiamo letto con trepidazione i risultati delle sperimentazioni, abbiamo festeggiato l’arrivo al traguardo in tempi da record. Molti di noi hanno imparato i nomi dei produttori (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Johnson & Johnson eccetera) e le diverse ricette per produrli (con RNA messaggeri, vettori virali, subunità proteiche). I più bravi ricordano anche le percentuali di efficienza, dallo stupefacente 95% di Pfizer in giù. Ma ora che sappiamo tutte queste cose, non è facile accettare il fatto che non potremo esprimere preferenze: riceveremo il vaccino che ci toccherà in sorte, a seconda della categoria a cui apparteniamo per età, professione, fattori di rischio. Ci sentiamo pazienti e consumatori consapevoli privati della libera scelta. A decidere per noi saranno le logiche della disponibilità e della logistica, che in una situazione di fortissima domanda e offerta carente, sono ineludibili se l’obiettivo è salvare più vite possibile.
Perché lui sì e io no, perché lei subito e io dopo, perché a loro questo e a me quello? La psicologia dell’insoddisfazione si basa su paragoni continui con gli altri. È questo il processo cognitivo su cui si fonda la percezione di ciò che è giusto o ingiusto, ed è così profondo dal punto di vista evolutivo da manifestarsi anche nel comportamento animale. In un celebre esperimento Sarah Brosnan e Frans de Waal hanno osservato le reazioni di alcune scimmie di fronte a una palese ingiustizia. Per svolgere lo stesso semplice compito, alcune venivano ricompensate con delle apprezzabili fette di cetriolo, altre con ben più golosi acini d’uva. Non appena si sono rese conto dell’iniquità, le prime si sono rifiutate di proseguire: piuttosto che il premio di consolazione, meglio non ricevere nulla. Ecco, tornando ai vaccini, questo è un errore da non commettere.
L’ideale sarebbe avere un vaccino con efficacia uguale o superiore al 95%, da somministrare con una sola dose, facile da conservare, abbastanza versatile da essere aggior
È DIFFICILE, DA PAZIENTI E CONSUMATORI CONSAPEVOLI, NON POTER DECIDERE QUALE SIERO TRA I TANTI DISPONIBILI FARSI INOCULARE