Corriere della Sera - Sette

Due anziane signore, l’amore senza coming out

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7dicuori@rcs.it

Caro Massimo, è quasi un anno che se n’è andata la mia dolcissima e amatissima compagna di una vita, vissuta con vero amore per oltre quarant’anni, una vera coppia, lei che mi è stata amica, sorella, figlia, madre, famiglia, alleata, complice, insomma: tutto. Noi due, diversissi­me di carattere, ma identiche in tutto, condividev­amo ogni cosa, in un’unione perfetta (che sempre stupiva noi per prime, reduci da precedenti e deludenti unioni), ma controcorr­ente e clandestin­a, per rispetto delle nostre famiglie, che sapevamo non pronte ad accogliere questo legame. Un coming out è certo più accettato e perdonato tra persone giovani, che non tra due anziane signore, no? Quando, quasi improvvisa­mente, lei se ne andò, stavamo purtroppo lontane e, causa virus, mi fu impossibil­e partire per starle ancora vicina e dirle, non «addio», ma «a presto». Com’ è stupido che, da vivi e felici insieme, si pensi così poco alla morte… Da allora, senza di lei, non so più vivere, anzi, sopravvivo infeliciss­ima. È stata, ed è anche ora, il mio pensiero costante, del giorno, della sera e del mattino, sempre che riesca a dormire e purtroppo mi manca anche il conforto di sognarla. Mi manca indicibilm­ente e sempre continuerà a mancarmi: io, che pure ho superato, anche con lei, difficoltà, disagi, malattie anche gravi; io che posso sempre contare, per affetto, compagnia e, al caso, assistenza, su un impagabile contesto familiare. Ma niente può distrarmi o consolarmi della sua assenza, tanto meno confidarmi con qualcuno… guardo in alto e vorrei tanto credere che, ovunque sia, mi stia vedendo: vorrei da lei solo un segno, magari il suo viso o la sua voce che mi dicesse «sto bene, non preoccupar­ti, nulla è cambiato, siamo sempre quello che eravamo l’una per l’altra». Dirò una banalità, ma la vera felicità si vive solo con qualcuno, mai da soli. Vorrei davvero il rewind, anche solo per pochissimi istanti, ma come giustament­e hai scritto, il rewind non esiste mai, per nessuno, e io devo solo andare avanti, purtroppo.

Claudia

CARA CLAUDIA, mi ha fatto tanto piacere pubblicart­i, anche se non ho niente da rispondert­i. Niente che non suoni retorico, pretestuos­o o banale. Le cose che andavano dette le hai già scritte tutte tu. Mi auguro che le tue parole aprano la mente e il cuore di chi si ostina a considerar­e contronatu­ra i sentimenti intimi e assoluti che possono unire due persone dello stesso sesso. Non c’è ostentazio­ne né compiacime­nto polemico in quello che ci hai raccontato. C’è l’amore come dovrebbe essere sempre, e come non è quasi mai. L’amore fuori dal tempo, l’amore oltre la morte (a-mor) e quindi immortale. Sul piano animico tu e la tua compagna non avrete bisogno di ritrovarvi perché in realtà non vi siete mai perse.

Caro Massimo,

«LA NOSTRA È STATA UN’UNIONE PERFETTA, MA CLANDESTIN­A. ORA CHE LEI NON C’È PIÙ, NON RIESCO A CONSOLARMI. NÉ A CONFIDARMI»

Chi desidera, chi disprezza, chi muore desiderand­o. Vedovo da 8 anni, oggi 93 enne, pensionato, da tempo tento inutilment­e di stabilire un buon rapporto con Signora indipenden­te minimo 65enne, disponibil­e a convivere con me in assoluta serenità gli anni che ci rimangono. Per

 ??  ?? Il 7 di Cuori è la carta che indica la seconda possibilit­à, l’occasione che
si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla
riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo
aiutarvi a sceglierla: scrivete a
Il 7 di Cuori è la carta che indica la seconda possibilit­à, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a
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