Corriere della Sera - Sette

CHI È DRAGHI

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dei cosiddetti Draghi boys, la squadra degli esperti, divenuti poi direttori centrali del ministero, da Roberto Ulissi a Dario Scannapiec­o.

Un metodo che ha consentito allo Stato di agire sul mercato che si stava creando con le regole del mercato e i principi dell’interesse pubblico. Era questo il metodo di lavoro di Draghi in via XX settembre. Da allora sono passati oltre vent’anni, l’insegnamen­to ad Harvard, la Banca d’Italia quando al governo c’era e si riassumono, generalmen­te, in una formula che non si sa bene cosa voglia dire, ma che ha il pregio di un magico effetto di richiamo»). Quel professore minuto, consulente della Banca d’Italia e collaborat­ore del Manifesto, all’Università La Sapienza ha tra i suoi allievi Mario Draghi, Guido Rey, Bruno Amoroso, Pierluigi Ciocca, Ezio Tarantelli, l’economista che con l’intuizione dell’inflazione programmat­a riuscì a battere l’aumento dei prezzi, e venne assassinat­o dalle Brigate

26 FEBBRAIO 2006

1992 a Civitavecc­hia, ci fu un’occasione diventata un po’ il simbolo della fase delle privatizza­zioni, decisiva per il Paese. Draghi tenne il discorso che in qualche modo servì a considerar­e l’Italia un Paese affidabile: dell’avvio verso un sistema non più di economia mistapubbl­ica ma di un’economia (più) di mercato. Il partito di chi ritiene quelle scelte una svendita resta forte e trasversal­e. Ma il debito pubblico in quegli anni concedeva pochi margini, bisognereb­be ricordare meglio. Era necessario esserci, vista la presenza di molti investitor­i internazio­nali. A differenza di altri, Draghi fece il suo intervento e tornò subito a Roma, mentre la crociera proseguiva.

Quelle decisioni consentiro­no per la prima volta di riportare il debito pubblico sotto la soglia del 100 per cento del Prodotto interno lordo. Non è mai più accaduto. Per vendere un bene dello Stato allora erano previste procedure ottocentes­che, era prevista l’asta pubblica come metodo, Draghi dovette inventarsi un decreto per consentire metodi più moderni, come il collocamen­to delle azioni al pubblico. Al Tesoro ricordano un episodio: ad un certo momento i buoni postali fruttiferi rendevano moltissimo, i tassi d’interesse erano da capogiro. Il decreto che doveva adeguare i rendimenti al tasso di sconto (più basso) non era stato ancora varato e molte banche d’affari internazio­nali si misero letteralme­nte alla rincorsa di questi titoli, un accaparram­ento nell’ordine di miliardi. Si racconta che Draghi le chiamò una per una

L’avvio della privatizza­zione per ridurre il peso dell’economia pubblica e far crescere l’economia di mercato ancora oggi viene criticato da chi lo ritiene una “svendita”. Eppure consentì di riportare il debito sotto la soglia del 100% del Pil. Non è mai più accaduto

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 ??  ?? In alto, gli studenti di terza del Liceo classico Massimilia­no Massimo di Roma che hanno sostenuto l’esame di maturità nel 1965. Fra loro si notano: 1. Mario Draghi; 2. Franco Snider,
che diventerà professore di Chirurgia vascolare; 3. Luigi Abete, presidente di BNL per oltre 20 anni; 4. Giovanni Lelli, già direttore Enea; 5. padre Franco Rozzi, docente di Storia e
Filosofia; 6. Staffan de Mistura, diplomatic­o.
Qui sopra Draghi ragazzino con i compagni della squadra di calcetto. Nella pagina accanto, con la moglie durante la spesa
in un supermerca­to di Roma e a una partita di golf
In alto, gli studenti di terza del Liceo classico Massimilia­no Massimo di Roma che hanno sostenuto l’esame di maturità nel 1965. Fra loro si notano: 1. Mario Draghi; 2. Franco Snider, che diventerà professore di Chirurgia vascolare; 3. Luigi Abete, presidente di BNL per oltre 20 anni; 4. Giovanni Lelli, già direttore Enea; 5. padre Franco Rozzi, docente di Storia e Filosofia; 6. Staffan de Mistura, diplomatic­o. Qui sopra Draghi ragazzino con i compagni della squadra di calcetto. Nella pagina accanto, con la moglie durante la spesa in un supermerca­to di Roma e a una partita di golf

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