DUE MONDI, LO STESSO SOGNO
di partenza, uno di quegli eventi che ha segnato la memoria successiva, non dovremmo guardare a un concerto o a una manifestazione di piazza né a una impresa spaziale o a un libro. Dobbiamo ritornare alla dimostrazione di un sistema informatico: quella che viene ricordata dagli addetti del settore come “la madre di tutte le demo”. Questo è il nome — creato in seguito secondo le ricostruzioni dal giornalista Steven Levy — dato a una dimostrazione di computer del 9 dicembre del 1968 che ha segnato la storia del settore. Tenuta da Douglas Engelbart, dimostrò in 90 minuti quasi tutti gli elementi fondamentali e l’informatica è stato ed è la Silicon Valley, l’area compresa tra San Francisco e San José.
Fu soprattutto l’ideale comunitario dei figli dei fiori, la loro indole libertaria, la voglia di allargare gli orizzonti e il disprezzo per l’autorità centralizzata a fare da asse portante per i fondamenti filosofici ed etici di Internet e dell’intera rivoluzione del personal computer. La rete ebbe inizio proprio verso il crepuscolo di quell’esperienza. Ancora oggi chi abita nella Silicon Valley segue lo stesso ideale: sono lì per cambiare il mondo e lo cambieranno con i loro prodotti, perché i loro prodotti allargheranno la mente delle persoveicolo diretto all’affermazione personale e al potere.
Engelbart era lui stesso figlio di quella commistione tra hippie e nerd. La comunità scientifica della baia di San Francisco si era lasciata sedurre senza troppe resistenze dalla nuova frontiera della coscienza di sé, e lo stesso Engelbart, come la maggior parte del suo staff, aveva avuto i suoi trip lisergici. Lo stesso Steve Jobs, che sarebbe comparso sulla scena molti anni dopo, sottolineò più volte come le sue esperienze con l’LSD avessero determinato in modo irreversibile la sua visione del mondo. C’è molto più in comune tra il Macintosh e Jimi Hendrix