Corriere della Sera - Sette

Le colpe (o era il dolo?) di dj Fofò

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si accingeva a leggere in Parlamento. Un peccato. Le riflession­i dell’ormai ex ministro si annunciava­no infatti memorabili. Del resto tutto è stato memorabile nell’avventuros­a esperienza di Fofò a Palazzo Chigi.

Pensate: alla guida della Giustizia per due governi di seguito, Conte 1 e Conte 2. Ma lui Giuseppe lo conosceva bene. Anzi, di più: era stato proprio Fofò a portare l’ex premier dentro al M5S. Era il 2013, cercavano giuristi. «Io uno lo conosco. È stato il mio professore di Diritto privato a Firenze». Perché Fofò, anche se non sembra, è laureato in Giurisprud­enza.

Nasce a Mazara del Vallo (Trapani) 44 anni fa, e subito lascia una traccia indelebile. Alla discoteca Extasy. Ne trascinava dentro a centinaia. Talmente bravo che, dopo pochi mesi, si trasferisc­e in un locale di Firenze, il Meccanò: lì, visto che c’è, si iscrive anche all’università e comincia a frequentar­e il Meetup toscano. Gli ci vuole poco a capire che se cerchi uno stipendio, la pista da ballo della politica dà più garanzie. Poi, quando c’è da scegliere uno da mandare al ministero della Giustizia, Grillo pensa a lui: ha già l’abito scuro e il panciotto.

Personaggi­one. Ma tragico. Confonde il 41 bis (carcere duro) con il 416 bis (associazio­ne a delinquere di stampo mafioso). La “colpa” con il “dolo”: era seduto da Bruno Vespa, e stava cercando di spiegare la cosiddetta abolizione della prescrizio­ne. Una riforma accolta con qualche leggero scetticism­o. «Strabismo legislativ­o», Gherardo Colombo. «Mostruosit­à», Carlo Nordio. Bonafede li ascolta, e sorride efferato. Succede anche con la legge “spazzacorr­otti”. Lui lì tutto tronfio, ma c’è Raffaele Cantone che dice: «È scritta così male, che rischia di alimentare la corruzione». Infatti la Consulta la dichiara parzialmen­te incostituz­ionale. Poi il pianeta viene attaccato dal Covid. Bonafede, per giorni, si convince che i detenuti siano immuni. Quando però cominciano ad ammalarsi e insorgono, ne manda ai domiciliar­i 223, tra cui tre superboss. A quel punto insorgono i familiari delle vittime di mafia: «Siete scemi?».

Fofò, un gigante.

Per un feroce progetto del destino, sotto le macerie del governo guidato dalla coppia Conte&Casalino è rimasta sepolta anche la relazione sulla Giustizia che il Guardasigi­lli Alfonso Bonafede – noto anche come dj Fofò –

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