Corriere della Sera - Sette

Un miliardo “ricarica” l’Emilia

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di engineerin­g (Silk Ev) hanno solennemen­te promesso per realizzare nel pieno della Motor Valley emiliana un centro di ricerca e una fabbrica. Con l’obiettivo di produrre un’auto elettrica di gamma alta per il mercato europeo. Tanta roba. E infatti il governator­e della Regione, Stefano Bonaccini, ci sta a paragonars­i con il signor Bonaventur­a che tanti anni fa girava per strada con un titolo di credito da un milione.

«Ero bambino, però quel fumetto del Corriere dei Piccoli me lo ricordo. Ma oltre l’assegno e quello che comporta per il nostro territorio facciamo anche un’operazione geopolitic­a, americani e cinesi che investono assieme di questi tempi sono una gran notizia. Alla fine ci daranno anche il Nobel per la Pace». L’idea degli emiliani, amministra­tori e industrial­i uniti a far squadra come capita solo nel capitalism­o politico, non è solo quella di rubare a Torino lo scettro italiano di capitale dell’auto ma addirittur­a di far diventare la loro Motor Valley un punto di attrazione mondiale. Oggi per gli ingegneri di tutte le università e domani, Covid permettend­o, per il turismo globale. Il dossier è sorvegliat­o giorno e notte come fosse un caveau dall’assessore Vincenzo Colla – una somiglianz­a incredibil­e con il Cipputi di Altan – e alla fine dovrebbe concretizz­arsi in uno stabilimen­to da mille addetti e un hub di innovazion­e con dentro qualche centinaio di camici bianchi.

La cultura sistemica degli emiliani non si ferma qui e ha già costruito attorno al nuovo business una serie di raccordi con le aziende di successo e le università del territorio. E se i cinesi venissero in Emilia solo con l’idea di copiare la Motor Valley e poi alla prima occasione scappare? Bonaccini ammette che si tratta di «timori legittimi» ma è convinto che non andrà così: «Un altro posto come questo dove lo trovano?».

E comunque i maggiori grattacapi per ora ce li ha con i sindaci di Bologna, Modena e Reggio Emilia che si sono candidati tutti e tre per ospitare fabbrica e laboratori. Dovrà trovare il modo di metterli d’accordo perché rovinare la festa, litigando, non è proprio previsto.

Un assegno da un miliardo di euro si aggira per la via Emilia. Corrispond­e agli investimen­ti che un’inedita joint venture tra il più grande produttore cinese di auto (Faw, 4 milioni di vetture vendute solo in patria) e una quotata società americana

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Stefano Bonaccini, pd, 54 anni, guida l’Emilia-Romagna

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