THE GUARDIAN
ESPLICITI, BRUTALI, ORRIBILI
al rock nuove strade in cui la semplicità e l’immediatezza lasciavano spazio alla ricerca e alla tecnica.
L’Italia adottò il genere. Ancora oggi Phil Collins e Peter Gabriel ricordano l’incredibile successo dei Genesis nel nostro Paese, ma con la PFM il prog italiano si affacciò ai mercati internazionali. Il genere venne spazzato via dalla scena mondiale dal punk, ma è rimasto un cult per una esigente (e spendacciona) nicchia di fan che corre a comprarsi le ristampe di Area, Orme e altri classici.
Negli anni Ottanta cantautori, pop sintetico e il ritorno della melodia sanremese hanno chiuso in un angolo il rock. A presidiare i pochi spazi ci hanno pensato Litfiba, CCCP e Timoria dai cui dischi è germogliata una scena indipendente che nel decennio successivo ha portato al successo Subsonica, Afterhours, Bluvertigo e Marlene Kuntz.
Insieme, ma divisi
La drammatica crisi della discografia provocata dalla pirateria digitale ha reso meno conveniente dividere i profitti in tre-quattro o più. I talent preferiscono raccontare storie personali: Maneskin e Kolors sono eccezioni. La rivoluzione indie, che ha cambiato il pop italiano di questi ultimi anni, viaggia in monorotaia.
I Thegiornalisti non hanno retto la pressione del successo e Tommaso Paradiso è rimasto da solo. E anche una certezza ideologicamente fondata sul collettivo come Lo Stato Sociale non è più una garanzia assoluta: a Sanremo ci vanno insieme, ma con cinque dischi solisti.