JAM SESSION SALE PROVA TUTTE VIRTUALI PER IL POPOLO DEI MUSICISTI
Lockdown dopo lockdown, in ogni parte del mondo sale prova, cantine, garage, taverne e studi di registrazione si sono quasi tutti necessariamente svuotati. Ma i musicisti non si sono mai arresi al silenzio imposto dal Covid e hanno cominciato a darsi appuntamento online, dove hanno trovato ad aspettarli miriadi di siti web dedicati. Alcuni si sono aperti e chiusi nel tempo di una rullata di batteria, ma altri sono cresciuti a dismisura e sono diventati un punto di riferimento per chi, professionista o semplice amatore, non ha nessuna intenzione di rinunciare a suonare (o a cantare).
A partire da JamKazam, piattaforma che rappresenta un luogo di incontro virtuale per ogni tipo di musicista: ci si iscrive, si dichiarano il proprio strumento, il livello tecnico raggiunto, i generi preferiti e poi ci si collega. A questo punto si può decidere se cimentarsi con i componenti della propria band oppure se partecipare a una delle tante jam session già aperte in giro per il pianeta: dopo un breve pre-ascolto si può chiedere “permesso” e, una volta accordato, entrare nel vivo della performance, suonando la propria parte; e così ci si può magari ritrovare a condividere i pezzi dei Beatles con un chitarrista di Stoccolma, un pianista di Mumbai, un bassista di Tokyo e un batterista del Kentucky (fuso orario permettendo).
Qui si fondono le tracce JamKazam è solo uno dei tanti tool che offre ai suoi utenti un approccio valido e completo, ma è sicuramente tra i più evoluti e dinamici; a gennaio ha organizzato un festival di classica e per febbraio ha pensato a una rassegna di musica corale. Altre piattaforme come Ninjam, JamTaba o Jamulus sono delle specie di “Skype per musicisti” e ospitano sale prova virtuali, ma per suonare in compagnia esistono anche programmi che mettono a disposizione sound-libraries, ambienti di equalizzazione per chitarra e
Il primo spettacolo interamente progettato, scritto e realizzato per la fruizione via Zoom debutta a Udine. Mi vedi?, del regista francese Guillermo Pisani, sarà presentato in anteprima il 20 febbraio alle 21, e in prima italiana il 27 febbraio e il 5 marzo (ore 21; accesso tramite la biglietteria sul sito www.cssudine.it).
Mi vedi?, coproduzione del CSS Teatro Stabile di Innovazione del FVG con la Comédie de Caen, è recitata in diretta a distanza da sei attori per un centinaio di spettatori, tutti “in presenza” e connessi da dove si trovano. «Le funzionalità di Zoom», spiega Pisani, «offrono possibilità sorprendenti alla drammaturgia e alla performance, come la possibilità di avere diverse sale riunioni aperte contemporaneamente, l’interattività e la libertà di movimento del pubblico. Queste possibilità formano la nuova grammatica di cui mi sono appropriato per scrivere Mi vedi?. Nello spettacolo, tre storie si svolgono simultaneamente e in tempo reale in tre diverse sale di Zoom, e lo spettatore può muoversi liberamente da una all’altra. Le tre storie sono legate a tre donne della stessa famiglia – figlia, madre, nonna –, che si riuniscono su Zoom per accompagnare Roberto, il nonno, nell’avvicinamento alla morte. Ma mentre sono su Zoom al fianco di Roberto, continuano a vivere le proprie vite: andare a una serata musicale, partecipare a un’assemblea di dipendenti… Ogni spettatore fa il proprio viaggio, decidendo se spostarsi da un ambiente all’altro, se seguire uno o l’altro personaggio».
Il primo lockdown, riflette il regista, «è stato uno shock che ha