CHIARA GAMBERALE «RACCONTO GLI AMORI SLEGATI, CIOÈ NOI»
La scrittrice debutta domani con la sua prima serie audio. Dieci episodi con riflessioni , interviste, citazioni sugli infiniti rapporti tra le persone
Tra le persone sole e quelle con una famiglia più o meno tradizionale esiste una vastissima terra di mezzo. I suoi abitanti sono gli individui spaventati sia dall’idea di un legame sia dalla prospettiva della solitudine. Un esempio è quello di Chiara Gamberale. «Il mio ex analista diceva: “Il tuo problema è che mentre ti leghi senti il bisogno di slegarti, e mentre ti sleghi senti il bisogno di legarti”», racconta la scrittrice. «Ma se anziché essere un problema fosse semplicemente un modo di avere relazioni?». Agli “slegati” come lei la 43enne romana ha dedicato la sua prima serie audio, prodotta da Chora Media e curata da Sabrina Tinelli. Si intitola appunto Gli Slegati: «La protagonista del romanzo che sto scrivendo all’inizio faceva un programma radio che si chiamava così: le ho rubato il lavoro».
Il podcast è composto da dieci episodi monografici (ciascuno da mezz’ora circa), distribuiti sulle app free a cadenza settimanale a partire da domani, 13 febbraio. Ci sono la professoressa di filologia romanza poliamorosa e la 37enne asessuale, il prete che ha cresciuto il bambino di una donna straniera e i separati in casa. «Penso che le tipologie di relazioni siano tante quanti sono gli esseri umani. Quest’idea è in tutti i miei romanzi, e anche nei programmi radio che ho condotto», osserva Gamberale. «Sono convinta che l’amore chiama in causa il bambino che siamo stati. Io per esempio in amore sono un disastro, pur essendo figlia della classica coppia che sta ancora insieme: chissà che cosa ho respirato nell’infanzia che non andava bene... La mia famiglia sono i miei amici, “gli animali dell’arca senza Noè”».
In ogni puntata la scrittrice fa una riflessione sul tema che affronterà, quindi procede con l’intervista e infine introduce un riferimento letterario. Anche grazie alle musiche di Luca Micheli, il tono del podcast è molto intimo e avvolgente. Non a caso le registrazioni sono avvenute nella camera da letto di Gamberale. «Spero che il podcast abbracci quella parte di ognuno di noi che si sente in colpa di provare certi desideri e di avvertire determinate difficoltà. E mi auguro che chi ascolta cominci ad accettarsi».