Corriere della Sera - Sette

Chiami il mio agente!, des Légendes:

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la Francia trova il coraggio di raccontars­i in un format tv

milioni di francesi, forse il primo prodotto davvero popolare della rete tv franco-tedesca Arte, un tempo associata ad alta qualità e bassi ascolti.

En thèrapie è l’ennesima serie francese a ottenere grande successo, dopo Lupin che è tra le più guardate di Netflix in tutto il mondo e Chiami il mio agente!, Baron noir e Le Bureau des légendes, considerat­a da molti una delle serie migliori di sempre. La Francia si è affacciata con un certo ritardo in un mondo dominato all’inizio dai titoli anglosasso­ni e scandinavi, ma ora sembra avere trovato una sua epoca d’oro.

Il plot è piuttosto semplice. All’indomani degli attentati del 13 novembre 2015, uno psicanalis­ta interpreta­to dall’ottimo Frédéric coppia in crisi Léonora e Damien. Il venerdì Philippe si sottopone alle sedute di controllo di Esther, una Carole Bouquet perfetta nella parte.

È l’ennesima versione, la ventesima, della serie originale israeliana BeTipul già adattata dagli americani con In Treatment — titolo anche della versione italiana, con protagonis­ta Sergio Castellitt­o — ma l’elemento francese è forte e originale. I produttori Eric Toledano e Olivier Nakache, la coppia di Quasi amici – Intouchabl­es, hanno avuto l’idea decisiva di ambientare le sedute pochi giorni dopo i massacri islamisti del Bataclan, dei ristoranti e dello stadio a Saint-Denis. Cento trenta morti, oltre 400 feriti, uno choc che ancora attraversa la società francese e un’emergenza che non è finita, come si è visto lo scorso aveva forse bisogno di sdraiarsi sul lettino dello psicanalis­ta e affrontare finalmente il non detto. «È la prima volta che si parla di quegli attentati in una fiction», fa notare la filosofa Sandra Laugier, che nel 2019 ha pubblicato il saggio Nos vies en séries (Flammarion) e da anni ormai si occupa del valore filosofico, politico e sociale delle serie. «È vero che l’originale israeliano ha già avuto molti rifaciment­i, ma la versione francese è unica perché introduce un elemento di novità, gli attentati, e quindi una funzione catartica per moltissime persone che hanno vissuto in modo diretto o indiretto quegli avveniment­i. En thèrapie da questo punto di vista è un po’ come Homeland, altro rifaciment­o di una serie israeliana, che esorcizzav­a la paura americana del

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