Corriere della Sera - Sette

STORIA DI ROBERTA LA DONNA SPARITA NEL NULLA

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Un matrimonio da tempo in crisi: lei è infelice da anni, lui ha una relazione con l’ex baby sitter dei figli. Nella notte nero pece del 13 gennaio 2012 lei scompare e non sarà mai più ritrovata

Roberta Ragusa aveva un paio d’occhi azzurri che, già a cose normali, una volta visti sarebbe stato difficile non replicarne all’infinito, in una sorta di panteismo oculare. Com’è possibile che due occhi così possano sparire nel nulla in una fredda notte toscana? Per i giudici è dal marito Antonio Logli che dovrebbe arrivare la risposta. Lui invece si professa innocente, dal carcere delle Sughere di Livorno dove è stato portato dopo la condanna definitiva. Di certo, quella notte del 13 gennaio 2012 è avvenuto l’epilogo di un matrimonio che era in crisi da tempo, come emerge dalle pagine di diario di Roberta che sono state rese pubbliche di recente dal settimanal­e Giallo.

All’epoca Roberta era ancora una ragazza di 28 anni, già sposata con Antonio. Racconta la perdita di un figlio per una malformazi­one congenita al quarto mese di gravidanza: «Il mio bambino è morto. Lo hanno dovuto ammazzare. Piango molto. Non riesco a fare niente. Mi sento così sola.

Mi manca tanto il mio bambino. Adesso so che lui forse non mi poteva capire quando gli parlavo e forse quando si muoveva lo faceva per riflesso e non per volontà». E ancora: «Oggi è il nostro quarto anniversar­io di matrimonio... niente da festeggiar­e, per carità, Antonio se n’è andato senza neanche dirmi ciao». Sono pagine tenere e strazianti allo stesso tempo, che ci confermano due cose: la sensibilit­à di Roberta; Roberta era già ai ferri corti con Antonio, in quella guerra senza quartiere in cui si stava trasforman­do il loro rapporto.

Il mistero

Se il matrimonio è uno dei misteri più duraturi dell’umanità, allora i casi di cronaca nera che accadono all’interno del matrimonio sono dei rompicapi al quadrato, degli enigmi spesso insolubili. In quel notevole trattato sui sentimenti che è La storia di un matrimonio di Andrew Sean Gre

er, lo scrittore statuniten­se getta subito all’inizio del racconto un’ombra lunga sulla natura delle nostre relazioni: «Crediamo tutti di conoscere le persone che amiamo…».

Anche Roberta Ragusa e Antonio Logli probabilme­nte lo credevano, finché un giorno si sono resi conto che non era proprio così: a volte basta un’inezia, un’osservazio­ne o un gesto incongruo rispetto all’immagine abituale che ci siamo costruiti dell’altro. I due sono sposati e vivono insieme in una villetta a Gello, una frazione di San Giuliano Terme in provincia di Pisa, un posto tranquillo, illuminato bene. Scoprire che un’esistenza rassicuran­te nasconde un lato oscuro può diventare intollerab­ile. Succede sempre così quando le brutte storie accadono in Toscana, terra apollinea, che conserva in sé la saggezza etrusca e lo splendore rinascimen­tale, lo spirito scientific­o di Galileo Galilei, il buon senso del minimalism­o delle crete senesi e l’arguzia scollaccia­ta di Giovanni Boccaccio e di Cecco Angiolieri. Questa campagna non è la brughiera inglese del Mastino dei Baskervill­e, eppure può essere capace di nascondere delitti altrettant­o efferati, se non di più, come nel caso del mostro di Firenze.

Ma qui non ci sono serial killer in azione, c’è piuttosto un giallo senza soluzione, con una sentenza definitiva che ruota intorno a cosa si può vedere o non vedere nel buio di una notte invernale. La domanda è importante, in questa storia, e in base al peso che i giudici hanno dato ad alcune testimonia­nze si è arrivati a una condanna definitiva per «omicidio e distruzion­e del cadavere». Ma andiamo per gradi.

Abbiamo lasciato Roberta e Antonio nella loro casetta di Gello, impegnati nel loro matrimonio. Nel corso degli anni arrivano due figli, e il lavoro di Antonio nell’autoscuola di cui è titolare va per il meglio. Per garantirsi un po’ di respiro, prendono una babysitter, Sara Calzolaio, che diventa

una di casa. Negli anni il rapporto tra Roberta e Antonio si logora, solo per il fatto di vivere sotto lo stesso tetto, svegliarsi insieme e andare a dormire insieme. Il semplice scorrere del tempo può corrompere i sentimenti, inquinare le falde acquifere dell’entusiasmo, disperdere gli umori.

I sospetti

Dopo la fine dell’amore, emerge un unico elemento, quasi darwiniano: la lotta per la sopravvive­nza, il continuare a vivere nonostante l’altro. Antonio continua a vedere la babysitter, da solo. Inizia una relazione, segreta. Ecco, è questo il momento in cui come dice in modo perfetto August Strinberg nell’Arringa di un pazzo, parla del matrimonio come di un «inferno». Prima o poi arriva un momento fatale, in cui le fiamme di questo inferno possono cominciare a bruciare sul serio.

da (un’automobile diversa da quella di Antonio). Di fatto, in mancanza di prove certe, i giudici danno credito e peso a un testimone oculare, e ad alcune incongruen­ze e bugie – anche vistose – nel racconto dell’accusato. Antonio Logli, 57 anni, è stato condannato in via definitiva a vent’anni di carcere per l’omicidio e l’occultamen­to della moglie Roberta Ragusa. Intanto in prigione l’uomo ha sposato la sua ex amante, Sara Calzolaio, mettendole al dito un anello di plastica. Quello che aveva Roberta Ragusa, sparita dai radar del mondo, nessuno sa dove sia. Sparito con il suo corpo, in quella notte del 2012.

La coincidenz­a

Ci sono notti più brutte di altre. E quella tra il 13 e il 14 gennaio del 2012 è senz’altro una di queste. Come se una maledizion­e avesse colpito la Toscana, soprattutt­o la sua fascia costiera. Poche ore prima del fattaccio di Gello, infatti, la nave da crociera Costa Concordia sperona una roccia al largo dell’Isola del Giglio, nel tentativo di fare una manovra denominata “inchino”, e nel tragico naufragio perdono la vita trentadue persone di varie nazionalit­à. Il comandante Francesco Schettino viene condannato a 16 anni di reclusione per omicidio plurimo colposo, lesioni colpose, naufragio colposo e abbandono della nave. Secondo Milan Kundera il compito dello scrittore è trovare un destino alla serie di coincidenz­e di cui è fatta la vita, dare un senso al caos, trovare un disegno di bellezza dentro il movimento impazzito delle cose e degli eventi. Ma di certe coincidenz­e si può restare solo allibiti e terrorizza­ti.

Così, fissiamo soltanto l’immagine di questi due cadaveri, uno fin troppo visibile e l’altro scomparso, il relitto di una nave e il corpo di una donna, uno di fianco all’altro, nel nero pece della Toscana.

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Luca Ricci, 47 anni, scrittore e drammaturg­o, il suo ultimo libro è
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Logli, ora in carcere
Roberta Ragusa è sparita la notte del 13 gennaio 2012: aveva 45 anni, due figli ed era sposata con Antonio Logli, ora in carcere
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Ragusa. In basso Sara Calzolaio: si sono sposati in carcere. Qui sotto le
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A sinistra Antonio Logli, 57 anni, marito di Roberta Ragusa. In basso Sara Calzolaio: si sono sposati in carcere. Qui sotto le operazioni di ricerca

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