Corriere della Sera - Sette

S «I MIEI AMORI? SONO VALENTINA E CELENTANO. T CON LEI VA TUTTO BENE E APRIAMO E LA NOSTRA CASA ALLA TV. CON LUI F NON SO, NON SONO RIUSCITO A INCONTRARL­O» A N BOLLANIO

- Di CHIARA MAFFIOLETT­I

Stefano Bollani all’amore, quello vero, aveva sempre creduto. Per un indomabile ottimista come lui, sempre pronto a cogliere opportunit­à e bellezza in quello che ci circonda, era solo una questione di attesa: prima o poi sarebbe arrivato. Quello che però non poteva immaginare era che, a presentarg­lielo, sarebbe stata Marisa Laurito. «Eppure è andata proprio così», racconta. «Ero in aeroporto e ho incontrato Marisa. Stavamo andando entrambi a Palermo, io a suonare Gershwin, lei a fare il musical Aggiungi un posto a tavola. Mi ha presentato questa sua collega, ed era

Valentina (Cenni, oggi sua moglie; ndr)».

Colpo di fulmine?

«Beh, direi di sì. Io le ho proposto di venire al concerto e lei di vedere il musical: essendo un fan di Johnny Dorelli, un vero mito, ero entusiasta di godermi lo spettacolo. E lì mi sono reso conto che se in aeroporto avevo incontrato una ragazza molto bella, ma possiamo dire normale, sul palco sembrava un’altra, diventava completame­nte una ragazzina innamorata. Ricordo di aver pensato: “Chissà quante donne ha dentro di sé”. E, come si sa, la curiosità è una molla infallibil­e. Dopo poco siamo andati a vivere assieme ed eccoci qua».

Dal 15 marzo sarete assieme, su Rai3, alla guida del nuovo programma «Via dei Matti n° 0», che segna il suo ritorno in tv.

«Andremo in onda presto, alle 20.20, un orario inedito per me che ero abituato ad apparire a tarda sera. Per questo l’idea era rendere lo show più caldo. E non c’è posto che immagino più caldo di casa nostra, quindi è stato naturale pensarlo con Valentina. Cerchiamo di riprodurre quel clima, in modo che ogni ospite possa davvero sentirsi a suo agio, con molta leggerezza. Noi ci prenderemo il nostro tempo per accoglierl­o, chiacchier­are...».

Non è la prima volta che lavorate assieme. Perché?

«Credo sia perché entrambi, quando si apre una porta, facciamo il possibile per spalancarl­a e lasciarci inondare di luce. La nostra storia è piena di grandi entusiasmi culturali e creativi. Dal nostro confrontar­ci in ogni momento della giornata: ci sono moltissime volte in cui ci autocensur­iamo per timidezza o per paura del giudizio degli altri. Ecco, io ho realizzato presto che questi momenti vorrei si affievolis­sero il più possibile per me. Trovo non ci sia niente di peggio dell’autocensur­a».

In tv volete aprire le porte di casa vostra. Ma come è, davvero, casa vostra?

«C’è un pianoforte molto grande e un tavolo altrettant­o grande. Credo che queste due cose già da sole la definiscan­o molto bene. È una casa con una bella luce, in cui si

«Chiuso in casa per la pandemia con mia moglie ho imparato da lei ogni giorno qualcosa. E dal 15 marzo su Rai3, in riprodurre­mo con i nostri ospiti quel clima caldo davanti al pubblico della prima serata»

è semplice: si tratta di aprire il cuore e lasciarsi attraversa­re dalle cose che capitano. Mi torna in mente l’immagine di Calvino quando parlava di leggerezza e diceva che non era superficia­lità, ma piuttosto non avere macigni sul cuore. Ecco, è come la intendo io. Penso a uno stelo che si lascia muovere dal vento, attraversa­re dall’onda. Perché l’onda, in realtà, è sempre positiva, il problema è che noi la definiamo spesso per gli effetti immediati e non cogliamo cosa significhi nel lungo periodo. Magari una cosa che sul momento definiamo orrenda, anni dopo si rivela buona. Ecco, la questione è tentare di sintonizza­rsi su quest’onda».

E come si fa?

«Bisogna mantenere la creatività attiva. Quella che da bambino abbiamo tutti, perché siamo costretti ad essere creativi. Ecco, quella cosa lì. Come ha ricordato giustament­e Chick Corea, appena scomparso, c’è bisogno che si faccia musica, che si

«Bisogna aprirsi e lasciarsi attraversa­re dall’onda delle cose che capitano, sintonizza­rsi. Mi torna in mente Calvino: diceva che leggerezza non è superficia­lità ma non avere macigni sul cuore. Magari una cosa che oggi ci pare orrenda dopo anni si rivelerà buona»

faccia arte, perché anche se sembra non faccia bene a nessuno, in realtà fa bene al mondo. Ognuno dovrebbe continuare a coltivare il suo lato creativo, che sia curando le piante in giardino o scrivendo una sinfonia. Non importa, purché si faccia». Quando l’arte è anche un lavoro non sempre è facile accettare le critiche. Da sua moglie ne arrivano?

«Per noi, devo dire, è sempre stato facile confrontar­ci. Nel discutere, il mio grosso vantaggio è che mi fido moltissimo del suo gusto, quindi mi rendo conto che ogni cosa che mi dice la sto ascoltando, ma davvero. Può succedere di collaborar­e con altre persone che ti danno consigli ma non ti ci soffermi troppo. Ecco, lei mi ha insegnato molto ad ascoltare».

Nella vostra storia vede qualcosa del rapporto che c’è tra i suoi genitori?

«Ah siamo nell’angolo Jung... bene, bene. Si, vedo in me delle cose che vengono da lontano, non posso dire di no. Sono stato fortunato: ho due genitori che stanno insieme da sempre e che ho sempre visto felici, con i loro alti e bassi. Ma felici di aver scelto quel rapporto. Questo, di sicuro, ti porta a pensare che laggiù, da qualche parte, c’è la tua anima gemella, la principess­a... anche se non ero tipo da fiabe. Però avevo questo imprinting e l’imprinting è sempre faticoso da elaborare. Mi piacerebbe poter dire che poi l’amore è un’altra cosa, ma io l’anima gemella alla fine l’ho incontrata». Tutto grazie a Marisa Laurito.

«Ecco, si, forse l’incontro poteva essere una cosa più fiabesca, ma alla fine Marisa è diventata una dei nostri testimoni di nozze. L’altro è Sebastiano, il mio tour manager da anni e mio caro amico. Anche lui era presente quel giorno. Eravamo io, Valentina, Sebastiano e Marisa Laurito e entrambi, loro due, hanno molto caldeggiat­o la nostra frequentaz­ione. Sebastiano ripeteva:

fa bene: è un altro momento di trasformaz­ione. Significa che mentre la provi non sei ancora abbastanza lucido da tornare allegro, ma almeno stai riflettend­o su qualcosa. Basta trovare il modo di girare la telecamera e vedere le cose da un’altra angolazion­e».

Ha conosciuto sua moglie nel 2010. Prima di allora come inquadrava la questione anima gemella? L’aspettava?

«Ma no, forse pensavo di averla già trovata altre volte. Se ci si innamora ci si innamora. Ma è la sensazione che stai crescendo insieme ad essere una cosa davvero forte. Noi siamo stati chiusi in casa, come tutti, per via di questa pandemia. Ecco, io ho avuto la fortuna enorme di stare chiuso in casa per mesi con una persone che mi arricchisc­e, da cui imparo ogni giorno... è importante scegliere bene chi avere al proprio fianco».

Si dice che ami qualcuno quando ne apprezzi anche i difetti.

«Beh, forse non è la frase più geniale del mondo, perché bisognereb­be parlare del termine “difetto”. Lo si usa quando si pensa che manchi qualcosa, ma rispetto a chi? Alla tua donna ideale? Mah. Io penso sia meglio se amiamo i nostri di difetti. Se ami una persona e la stai ad ascoltare, più che difetti ci possono essere abitudini che sono lì per consentire a te di domandarti perché ti sembrano difetti. Sono messi apposta per farci chiedere come mai quei tratti ci mettono alla prova. Se abbiamo una speranza, è cercare di capire come ragioniamo noi stessi di fronte a quel comportame­nto».

«Marisa Laurito è stata nostra tesimone di nozze perché ci ha fatti conoscere in aeroporto a Palermo, nel 2010: io ero lì per un concerto, loro due recitavano nel musical Certo, forse l’incontro poteva essere più fiabesco ...»

Nel suo caso, cosa la mette alla prova?

«In generale: la maleducazi­one... insomma quella che io ritengo essere la maleducazi­one. Di fronte a certi atteggiame­nti devo fare il famoso respiro».

Parlando d’amore, è poi riuscito a incontrare il suo grande amore fin da bambino, Adriano Celentano?

«Non ancora, accidenti. Ero in contatto con Claudia Mori, ma non l’ho ancora incontrato».

Lei è famoso anche per le sue frasi: quale è la sua definizion­e di amore?

«Ah, il momento Osho. Aiuto. Beh devo improvvisa­re, se no è peggio. L’amore è quell’energia che muove tutto. E quindi tutto – dalle piante, agli uccelli, alle case fino alle stelle – è creato da questa stessa foza. Tutto il mondo, alla fine, è un grande atto d’amore».

12 MARZO

19 MARZO

 ??  ?? Bollani durante lo show Via dei Matti n°0 che condurrà dal prossimo 15 marzo su Rai3 con la moglie attrice Valentina Cenni, 38 anni (a destra). Qui sotto, la copertina del suo ultimo disco,
El Chakracant­a
Bollani durante lo show Via dei Matti n°0 che condurrà dal prossimo 15 marzo su Rai3 con la moglie attrice Valentina Cenni, 38 anni (a destra). Qui sotto, la copertina del suo ultimo disco, El Chakracant­a
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