Corriere della Sera - Sette

MASSIMILLA DECLAMA I SUOI VINI NEL SEGNO DELL’AVO DANTE

- (Mister Amarone di LUCIANO FERRARO

C’è in Valpolicel­la una donna del vino che cita Dante per raccontare le sue bottiglie. Non è esibizione di memorie scolastich­e. Dante è un suo avo, ed è grazie al Poeta che la sua famiglia ha ereditato casa, azienda, terra e mestiere. Massimilla è il volto giovane dell’azienda Serègo Alighieri guidata dal padre Pieralvise. «Dante non era un gran bevitore», racconta Massimilla, «lo ha scritto il Boccaccio. Era un appassiona­to, invece, il figlio Pietro, che acquistò nel 1353 una tenuta in Valpolicel­la, seguendo il padre in fuga da Firenze a Verona, alla corte di Cangrande della Scala».

«Sto molto attenta quando si tratta di declamare la Commedia», si schermisce Massimilla, ricordando il passo del Purgatorio in cui Stazio usa con Dante l’esempio del vino per spiegare l’anima: “E perché meno ammiri la parole, / guarda il calor del sol che si fa vino, / giunto a l’umor che de la vite cola”».

Nella patria dell’Amarone (dove oggi e domani si tiene la Valpolicel­la annual conference per far il punto su clima e mercato), i Serègo Alighieri producono ogni anno 600 mila bottiglie a Casal dei Ronchi, nel comune di Gargagnago. Una tenuta di 120 ettari, 50 con le viti scampate alla strage della fillossera che colpì l’Italia sul finire dell’Ottocento. Quando la cantina ha raggiunto il traguardo dei 650 anni, nel 2003, Massimilla ha percorso migliaia di chilometri per raccontare i vini sotto il segno di Dante, che era anche il nome di suo nonno, colui che negli anni Settanta firmò un patto con Sandro Boscaini

è il libro che gli ha dedicato Kate Singleton per i tipi di Mondadori) l’imprendito­re che distribuis­ce le bottiglie di Serègo Alighieri con i canali della sua azienda, Masi. Il bisnonno di Massimilla, Pier Alvise (il nome che si rincorre con quello di Dante nelle 21 generazion­i familiari) ha fondato la scuola di viticoltur­a a Verona nel 1920.

«Lavoro in azienda da sempre, mi occupo di pubbliche relazioni», racconta. «Dante è il nostro legame con la storia e la guida spirituale. Così quando abbiamo acquistato una nuova cantina in Toscana, a Montecucco, abbiamo scelto il nome di “Bellovile”, come il Poeta chiamava la regione». I vini preferiti da Massimilla? «L’Amarone Vaio Armaron, che è stato nella Top 100 2015 dei migliori vini al mondo di Wine Spectator, prodotto da un cru acquistato dalla famiglia nel Quattrocen­to, e il Valpolicel­la Classico Superiore MontePiazz­o».

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