RISCOPRIRE CHI ERA IL FRATELLO SUICIDA CHIAMATO “KOALA”
Viaggio nei ricordi dell’adolescenza I ROLLING STONES IN SCENA A LONDRA (E SENZA RUGHE) Sarà la tecnologia a rendere eterno il pop-rock?
«Non trovando nelle classi note un posto per la strana creatura, de Blainville propose di introdurre un nuovo genere, denominato phascolarctos, l’“orso con la borsa”, le cui caratteristiche specifiche riassunse nel modo seguente: sei incisivi, quattro molari inferiori, due artigli su ciascun lato, cinque dita separate in due gruppi opposti, due all’interno, tre all’esterno, e una coda cortissima». C’è il koala, la “strana creatura”, al centro di questo romanzo straniante e curioso. Lo ha scritto Lukas Bärfuss (1971), voce indipendente della scena letteraria svizzera (è un autore premiato e un libraio, è stato giardiniere, coltivatore di tabacco, senzatetto). Si parte da un suicidio, quello del fratello dell’autore: poco frequentato in vita, diventa in morte chiodo fisso del minore superstite. Perché si è ucciso? Come ha vissuto? Cercando, si imbatte nei ricordi dell’adolescenza, quando il fratello, scout, si era guadagnato il soprannome “koala”. Da qui, il romanzo cambia rotta: sulle orme del marsupiale arriva nell’Australia dell’Ottocento, tra marinai e galeotti. Nella lotta infinita con l’uomo e nel suo soccombere – arrostito, sterminato, infine reso innocuo come tenero orsetto per bambini – il koala diventa un inedito simbolo di resistenza alle leggi della società. E, nel suo pigro mistero, ci dice qualcosa di noi. Traduzione di Margherita Carbonaro.
GUADALUPE NETTEL LA VITA ALTROVE (La nuova frontiera) Otto racconti tra realtà e mistero. Traduzione
di Federica Niola
Non siamo abituati alla parola fine. Rock e pop hanno dovuto affrontare la chiusura definitiva di un’esperienza, ma faticano a trovare un modo per farlo in maniera volontaria e non tragica. Tour e dischi di addio vengono regolarmente smentiti :i Pooh sono professionisti della retromarcia, Elton John dopo tre anni di concerti ha annunciato una residency a Las Vegas. Meglio il silenzio. Come quello dei Rolling Stones. Ce lo aveva detto la scorsa estate Patrick Woodroffe, che da 40 anni disegna i palchi per la linguaccia. «Una volta che si saranno fermati ci ricorderemo che quello visto era l’ultimo tour». Il 20 ottobre Mick Jagger, Keith Richards e Ron Wood pubblicheranno Hackney Diamonds, il loro ventiquattresimo album di inediti anticipato dal singolo Angry, energia rock, riff e una storia in cui è lei a comandare. L’ultimo era uscito nel 2005 e hanno 235 anni in tre. Probabile che non ce ne sarà un altro. Presto il pop-rock affronterà il problema di come portare avanti il repertorio di un artista. La musica di Beethoven e Mozart continua ad essere eseguita, ma nella classica l’attenzione è sulle composizioni non sui personaggi. La tecnologia può riportare in vita le star: Abba Voyage, spettacolo in scena a Londra che con degli avatar toglie le rughe ai quattro è credibile e inganna i sensi. E figuriamoci cosa potrebbe accadere con l’AI.
ROLLING STONES
ANGRY
Synth e cori dalle atmosfere dark, ma anche una melodia gioiosa. L’idea di Simon Le Bon, John Taylor e Nick Rhodes è quella di una festa (non indimenticabile però) di Halloween
VINCE CLARKE THE LAMENTATIONS OF JEREMIAH
Debutta come solista con un disco strumentale che ha due principi: una singola nota a fare da bordone in ogni brano; un solo
strumento, un synth Eurorack