CARO «MOSTRO», UN MODO PER DIVENTARE AFFASCINANTE C’È
Caro signor Massimo, sono un uomo che ha già passato i 40 anni senza mai avere avuto una relazione… Mai stato amato, anzi sono stato solo umiliato, deriso, ridicolizzato dal genere femminile. Definito “mostro” e da sempre relegato a vivere una vita senza alcuna compagna. Il motivo è che sono nato con una grave malformazione maxillofacciale che neanche dieci interventi chirurgici sono riusciti a risolvere. Sono riusciti a migliorare la situazione, questo sì, ma di certo non a far sparire il grave difetto fisico. Non biasimo il genere femminile perché chi vorrebbe avere vicino a sé una creatura deforme? Da piccolo mi dicevano «devi aspettare, quando sarai grande e vedrai che le donne andranno oltre l’aspetto fisico». Ora sono grande, ma la situazione non è cambiata. Allora chiedo a Lei… non crede che alcune persone non possano mai essere amate nella loro vita? Sinceramente ormai la penso così….
Marcello
LA VITA NON È GIUSTA, MARCELLO. Perciò uno si ostina a credere nella reincarnazione: per dare uno straccio di senso a questa giostra strampalata in cui c’è chi nasce a casa di Elon Musk e chi orfano in un villaggio sventrato dalla guerra, chi Brad Pitt e chi Quasimodo (il gobbo di Notre Dame), e dove sono infelici anche Brad Pitt e il figlio di Elon Musk, figuriamoci gli altri due. Posso soltanto immaginare che cosa sia stata la sua infanzia in mezzo al pietismo dei grandi e alle battute dei compagni di giochi, ammesso che ne abbia avuti: i bambini sanno essere particolarmente sinceri e crudeli. A tal punto l’avranno fatta sentire un “mostro” da indurla a pensare di esserlo davvero. Si indossa presto una corazza e con quella si affronta l’età adulta, cercando di non farsi troppo male, ma di coltellate all’amor proprio ne arrivano di continuo, basta uno sguardo insistito o pudicamente abbassato, e a volte nemmeno quello. Si fanno confronti, ci si chiede: perché è successo a me e non a lui, a lei, a loro? Si cerca di supplire con la simpatia, ma si è frenati dal timore di sembrare patetici. Allora ci si sforza di immaginarsi diversi, speciali, unici, ma alla fine ci si scopre soltanto soli. E un po’ alla volta si diventa lamentosi e rancorosi, come se il problema fisico esacerbasse quelli caratteriali.
Esiste una soluzione, a parte il mettersi una maschera di ferro? Avrà sicuramente letto il già citato Notre Dame e il dolcissimo Wonder sul bambino che va a scuola col casco per non far vedere la propria faccia. O magari non li ha voluti leggere perché di certi argomenti avrà giustamente la nausea. La capisco e vorrei essere così bravo e illuminato da darle un consiglio che faticherei a offrire anche a me stesso. Per una di quelle coincidenze della vita che tali non sono, questa settimana è arrivata in redazione la lettera di un altro uomo, Giuseppe, «trentanove anni e celibe da dieci». Pur avendo «un buon carattere, un lavoro a tempo indeterminato e delle ottime attitudini da uomo
«HO 40 ANNI, MAI AVUTA UNA RELAZIONE. CHI VORREBBE AVERE VICINO A SÉ UNA CREATURA DEFORME?»
di casa (so cucinare e sbrigare le faccende)», sostiene di venire respinto sistematicamente dalle donne a causa di «un aspetto fisico che non gioca a mio favore». E si chiede: «La mia è solo sfortuna oppure sbaglio qualcosa?».
Sbagliare è una parola grossa. Non è facile pensare positivo, o addirittura esserlo, se lo specchio e gli altri ti rimandano continuamente un giudizio negativo. Immagino che entrambi siate già ricorsi all’aiuto di qualche psicologo. Di mio posso solo aggiungere il suggerimento che in questa rubrica ripeto a tutti (anche a me) come un mantra: smetti di tenere schiacciato il pulsante “amatemi” e spingi incessantemente quello con la scritta “amo”. Amare gli altri, anche a senso unico, cioè senza la pretesa di essere ricambiati. Una volta chiesi a un missionario laico che cosa lo spingesse a vivere al servizio del prossimo. «L’egoismo», mi rispose con un sorriso. «Amando gli altri, anziché chiedere a loro di amarmi, sono molto più sereno e appagato». Che lezione di vita. Lì per lì non la compresi nemmeno. Solo col tempo ne ho colto tutti i risvolti e le difficoltà di applicazione. Perché amare senza aspettative è uno sforzo apparentemente contro natura che non garantisce alcun risultato concreto a breve termine. Però determina una lenta trasformazione dell’aura che ci circonda e contribuisce alla costruzione di quel carisma che rende affascinante persino chi non lo è mai stato.
SMETTI DI TENERE SCHIACCIATO IL PULSANTE «AMATEMI» E SPINGI INCESSANTEMENTE QUELLO CON LA SCRITTA «AMO»