Corriere della Sera - Sette

ORA C’È LA GENERAZION­E Z PRIMA “LA PERDUTA” E “LA SILENZIOSA” NULLA DI NUOVO SOTTO IL SOLE

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L’ALTRA VOLTA MI HA SCRITTO una lettrice della Generazion­e Z (nati 1997-2012) e Irma Siani chiede: «Alla fine di novembre, avrò 88 anni. Che tipo di generazion­e sono? Un residuato di guerra? La Seconda Guerra Mondiale l’ho vista tutta, ho persino visto lo sbarco degli Alleati a Salerno, per la prima volta un nero su una jeep americana, la prima volta del latte condensato in lattina, la prima volta del pane bianco che si allungava come un elastico e il primo chewing-gum. Il 9 settembre del 1943 ero sulla Costiera Amalfitana, scugnizza scalza e bianca di sale. Che tipo di generazion­e sono?».

DUNQUE, QUELLA DI HEMINGWAY (nati 1883-1900) fu detta Generazion­e perduta. La seguente (1901-27) Greatest Generation. Cara Irma, la sua, che era anche quella di mia madre, è la Generazion­e silenziosa (192845). Ma proprio Hemingway il giorno che si uccise lasciò in camera sua una Bibbia aperta alla pagina che dice: «O vanità, immensa vanità. Una generazion­e va, l’altra viene, eppure la terra sta ferma, e non c’è nulla di nuovo sotto il sole».

CLAUDIO RASTELLI: «Penso che il Joker sarebbe piaciuto molto a Gianni Brera. Scrittore, grande intenditor­e di calcio, bastian contrario, definizion­i fulminanti (Rivera e Mazzola? Due mezzi giocatori). L’ha conosciuto?».

HO LETTO OGNI RIGA DI BRERA e questa rubrica è una indegna imitazione dell’Arcimatto (il suo colloquio con i lettori del Guerin Sportivo). L’ho conosciuto poco. L’ho visto allo stadio (che cappotti portava!) e intervista­to (su Alessandro Manzoni, ma capii che non mi ritenne all’altezza della situazione). Continuo a volergli bene lo stesso.

OGNI SERA ALLE SETTE mi preparo un Martini. L’altra sera due. Uno era per un amico che non c’è più. Marlowe fa lo stesso (due gimlet) nella sua più struggente avventura.

(«Guarda lassù: il Corsaro Nero piange!...).

FRANCESCO SGARRELLA: «Su La concession­e del telefono Raffaele La Capria (e mi dica se è poco!) scrive: “Credo che il romanzo italiano abbia in Andrea Camilleri uno dei suoi rappresent­anti più notevoli ed originali, per la sua capacità di dominare con un colpo d’occhio tutta la commedia umana della sua Sicilia”. È d’accordo? Se sì, perché non ne ha mai scritto? O mi è sfuggito proprio quel numero di 7 pur essendone un affezionat­o lettore?».

GLI DEVE ESSERE SFUGGITO più di un numero. A occhio e croce, diverse centinaia. Le voglio bene lo stesso.

SUSANNA BARBARA GIRARDON CRESPI: «La adoro da sempre, le sue risposte collimano con quelle che vorrei dare se fossi capace e soprattutt­o meno pigra. Tutto l’affetto del mondo da una ex bella donna di settantase­i anni. Non sono brutta neanche adesso».

E il Joker arrossì.

CONVERSAZI­ONI MULTITASKI­NG

Il Joker è un club (virtuale ma anche viziato) di amici che non si conoscono di persona e amano chiacchier­are di romanzi, film, canzoni, sport. L’ingresso, come lo stile, è libero

UNA VOLTA INTERVISTA­I BRERA SU MANZONI. VEDEVO CHE NON MI RITENEVA ALL’ALTEZZA. GLI VOGLIO BENE LO STESSO

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