Corriere della Sera - Sette

Tra i suoi sostenitor­i ci sono Trump, Bolsonaro, il leader spagnolo di Vox, Santiago Abascal, e alcuni esponenti di Fratelli d’Italia

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didato. Ex bambino maltrattat­o, cantante di una rockband adolescenz­iale, maestro di sesso tantrico, con un morboso attaccamen­to ai quattro cani mastini da 100 chili con cui condivide casa, che lui sostiene essere cloni di un cane morto sei anni fa, «era un figlio per me». Portano nomi di economisti che ammira: Milton (Friedman), Murray (Rothbard), Robert e Lucas (entrambi dal Nobel americano Robert Lucas).

Lo tsunami Milei è tracimato così sulla democrazia argentina, gestita con mano malferma dal presidente peronista Alberto Fernández e dalla potente vice Cristina Kirchner. «Cacceremo per sempre il kirchneris­mo», assicura l’ultrà. Nemico della Cina – «non stringo accordi con i comunisti» – considera il presidente Usa Joe Biden «un socialista». Punta, piuttosto, ad un’Internazio­nale di destra in cui, tra Trump e Bolsonaro, siede anche il leader spagnolo di Vox, Santiago Abascal. Tifano tutti per lui, assieme a qualche esponente di Fratelli d’Italia.

Il suo programma è radicale, vuole privatizza­re tutte le scuole e gli ospedali. L’idea più estrema, poi ritrattata, è il libero mercato degli organi: «Perché tutto deve essere regolato dallo Stato? La prima proprietà di un uomo è il suo corpo», disse tempo fa. Esperienza politica? Poca. Né Milei né la sua vice Victoria Villarruel – che nega gli orrori compiuti dalla dittatura militare – hanno promosso alcun disegno di legge in Parlamento. Eppure, l’anarco-capitalist­a alle primarie ha vinto sia nei feudi peronisti della Patagonia sia nelle province della destra tradiziona­le, come Cordoba e Santa Fe. Soprattutt­o, ha conquistat­o il voto dei giovani, grazie ad una campagna a tappeto su TikTok, Instagram e YouTube. E il colloquio-intervista con il giornalist­a conservato­re Tucker Carlson ha battuto il record storico di visualizza­zioni su X (ex Twitter). «Molto interessan­te», ha commentato Elon Musk.

Tra outsider – o disadattat­i sociali, come maligna qualcuno – ci si intende. L’imprevedib­ile “El Loco”, il matto, come hanno ribattezza­to Milei, piace anche per questo. Difficile prevedere come sarebbe il suo govern0. Matita alla mano, in un’intervista tv, ha cancellato su un diagramma gigantesco la Banca centrale e diversi ministeri: Istruzione, Sanità, Uguaglianz­a di genere. Perché un cavallo pazzo vuole correre da solo.

AUTO ELETTRICHE, CINA SUPERSTAR POI TESLA E TEDESCHE SOLO PECHINO CON BYD SUPERA IL MILIONE DI VENDITE. MUSK INCALZA, BMW E VW STACCATE

1.191,406 888.879 220.795 212.090 209.852 191.767 165.213 139.874 138.301 134.871

Dati Clean Technica, auto primi 6 mesi 2023 Altro che Tesla. A regnare sul mercato mondiale delle auto elettriche sono i cinesi di Byd. Anche se l’azienda di Elon Musk vince sulle vendite del modello singolo. Nei primi sei mesi di quest’anno – secondo i calcoli di Clean Technica – Byd, casa produttric­e nata vent’anni fa a Shenzhen, ha venduto oltre 1,19 milioni dei suoi vari veicoli. Al secondo gradino Tesla con circa 889 mila auto (di cui 579 mila solo della versione Y). Terza la Bmw, con poco meno di 221 mila veicoli elettrici. Quarto gradino, ma non molto distante dal podio, per Gac Aion (cinese) con 212 mila esemplari. Quinta Volkswagen: quasi 210 mila. Sesto piazzament­o per un’altra cinese, Sgmw, con 191 mila autovettur­e, quanto basta a superare Mercedes con 165 mila. Chiudono la top ten Li Auto, altra azienda cinese (quasi 140 mila), Volvo (138 mila) e Changan, ennesima cinese (circa 135 mila). Solo 18ª Peugeot, partner della nostra Stellantis: 69.407 veicoli venduti.

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