POLITICA E AFFARI DIETRO LA SCOMPARSA DEL PODCASTER
Un nuovo caso per l’investigatore Elvis Cole BOMBINO O GARRONE IL BLUES DEL DESERTO SI FA POLITICA Dall’artista nigerino ai Tinariwen per il regista
Lunga vita a Elvis Cole, investigatore privato uscito dalla testa del bestsellerista Robert Crais, qui alla sua diciannovesima avventura. Questa volta ci sono di mezzo un autore amatoriale di controversi podcast investigativi, misteriosamente scomparso; una madre che lo cerca; un’indagine sugli Ufo; una star del cinema porno e tanti soldi. Ingaggiato dall’anziana donna, che si presenta nel suo ufficio sul Santa Monica Boulevard ,a
Los Angeles, con due assistenti-guardie del corpo, Cole capisce subito che dietro la scomparsa non ci sono gli alieni, ma qualcosa di grosso legato a politica e affari. Corruzione, cospirazioni, segreti, tecnologia supersofisticata fanno crescere pagina dopo pagina il ritmo della narrazione, condotta con l’arguzia e l’umorismo che caratterizzano la scrittura di Crais a cui non mancano né le idee né il mestiere. Traduzione di Annamaria Raffo.
ROBERT CRAIS LUCI SU LOS ANGELES
(Mondadori, pp. 348, euro 19)
FATIMAH ASGHAR QUANDO ERAVAMO SORELLE
(66thand2nd)
Tre orfane pakistane-americane
e la ricerca faticosa di un posto nel mondo
Il desert blues è anche politica.
Sia farlo, che ascoltarlo. Il genere è nato negli Anni 80 con i Tinariwen, band tuareg che mischiava tradizione e ritmi ipnotici della musica nomade alle chitarre del blues. C’era anche un risvolto politico: quei ragazzi erano finiti a combattere dopo che nell’era postcoloniale il loro popolo non si era visto affidare un territorio e la loro rivolta era stata soffocata nel sangue. Un brano dei Tinariwen è anche nella colonna sonora di Io capitano, il film di Matteo Garrone sull’odissea nel Mediterraneo di due adolescenti migranti senegalesi.
Per approfondire il tema del desert blues il consiglio è ascoltare Bombino, la star della scena, che ha suonato al Coachella, è stato nominato ai Grammy e ha anche collaborato con Jovanotti. Ha da poco pubblicato un album dal titolo Sahel, come la regione subsahariana che attraversa l’Africa. Il disco di Omara Moctar, vero nome dell’artista nigerino che sarà in tour in Italia (21 ottobre Firenze, 25 Torino, 26 Bologna e 19 novembre Roma), è impregnato di blues e malinconia e il messaggio arriva anche senza capire le parole, in lingua tamasheq. Aitma è un appello all’unità di tutto il popolo tuareg, dal Mali a Libia e Niger.
BOMBINO AITMA
TAKE THAT WINDOWS
Il simbolo delle boyband Anni 90 – senza Robbie Williams e Jason Orange sono rimasti Gary Barlow, Mark Owen e Howard Donald – torna con una ballad matura.