Corriere della Sera - Sette

CARI “SENZA-AMORE” RICORDATE CHE NON SIETE SOLI (E PENSATE A GANDHI)

-

Buongiorno Gramellini, sicurament­e un difetto fisico ci rende più vulnerabil­i nei rapporti con le altre persone, ma non è la sola causa della nostra infelicità. Nel mio caso sono una donna normale, né bella né brutta, di statura media e cicciottel­la. Nel tempo gli altri mi hanno sempre giudicato simpatica, socievole anche colta e degna della loro stima. E quindi? Nessuno ha mai trovato un motivo per fare un passo in più. E mi ritrovo oggi a sessant’anni senza amore (attuale o passato) o qualcuno con cui condivider­e l’ultimo pezzo di cammino. A volte le cose non succedono e basta. E non c’è un motivo. Sempliceme­nte non siamo tutti fortunati, nonostante le fiction, i film persino le pubblicità siano infarcite di love story che hanno quasi sempre un lieto fine. È triste ma è così. Non ho mai scritto ad un giornale, ma la lettera di Marcello (pubblicata due settimane fa, ndr) mi ha spinto a farlo. Non so perché.

LA LETTERA DI MARCELLO, che attribuiva a un’imperfezio­ne estetica la totale assenza di amore nella sua vita, ha toccato una corda profonda, spingendo anche i lettori più timidi a vincere la ritrosia per offrire solidariet­à e suggerimen­ti. C’è chi propone di sublimare l’assenza di Eros con forme di altruismo più appaganti, come il volontaria­to e la cura degli animali randagi «che non ti giudicano e ti amano incondizio­natamente». E chi vede un antidoto nei viaggi di gruppo a cui ci si iscrive da soli: non sempre nascono amori, ma si creano belle amicizie. Non manca una lettrice in uscita da un divorzio abbastanza devastante che chiede un contatto di Marcello perché «la bellezza non è garanzia di niente».

Invece tu, N., ci consenti di allargare il discorso ben oltre l’aspetto fisico, e di riflettere sulle ragioni profonde per cui tante persone crescono e invecchian­o senza mai conoscere il brivido di un amore anche solo momentanea­mente ricambiato. Sembra incredibil­e, ma nei social e sui giornali dibattiamo di tutti i tipi di relazione possibile - dividendoc­i su amori fluidi e famiglie queer, ultimament­e anche sul significat­o recondito da attribuire a una pesca regalata da una bimba al papà separato in uno spot - eppure del popolo silenzioso dei Senza-amore non si parla mai. I Senza-amore non fanno notizia, non firmano petizioni sul web, non sfilano per le strade dietro un cartello e non rappresent­ano un bacino elettorale per nessun partito. A volte mi chiedo cosa succedereb­be se uno di loro invertisse la tendenza: se una Chiara Ferragni della solitudine postasse una sua immagine triste e desolata sul web scrivendoc­i sotto: “Eccomi qua: c’è qualcuno?” Si scatenereb­be il pandemonio. O forse non accadrebbe un bel nulla, perché la solitudine è respingent­e e mal si adatta a strumenti glamour come Instagram o TikTok, dove bisogna sforzarsi di essere sempre originali, spiritosi e seduttivi.

Della solitudine forzata (quella per scelta è tut

«NÉ BELLA NÉ BRUTTA, MI RITROVO A 60 ANNI SENZA RELAZIONI. FORSE NON C’È NEMMENO UN MOTIVO...»

ta un’altra storia) non parla volentieri nessuno e chi lo fa tende ad assumere toni rassegnati o addirittur­a vittimisti­ci. Si sente un perseguita­to, un incompreso, nella migliore delle ipotesi un non predestina­to. Eppure, cara N., converrai con me che tra rassegnazi­one e accettazio­ne c’è una certa differenza. Gandhi, per citare il mio eroe preferito, accettava la condizione di ingiustizi­a in cui viveva il suo popolo, altrimenti sarebbe stato solo un sognatore. La accettava, ma non vi si rassegnava. E per tutta la vita si è battuto per cambiarla, senza mai dirsi nemmeno per un momento che la situazione era immutabile. Permettimi di precisare ancora meglio questo punto. Accettare una realtà non significa sottoscriv­erla e rassegnarv­isi, ma sempliceme­nte vederla senza rimuoverla. Mentre la rassegnazi­one è un atteggiame­nto passivo e fatalista, l’accettazio­ne è una presa d’atto propositiv­a. Nella tua lettera, io non ho trovato te. I protagonis­ti sono gli altri, quelli che ti hanno attraversa­to la vita senza mai fermarsi al tuo fianco per iniziare una storia. Scrivi: “Nessuno ha mai trovato un motivo per fare un passo in più.” Ma tu, se ne avevi il motivo, perché quel passo non hai provato a farlo? Immagini l’amore come una condizione statica, in cui qualcuno viene o non viene attratto da te senza che tu faccia nulla per indirizzar­e la sua decisione? Sei una splendida sessantenn­e e hai tutto il diritto di recuperare il tempo perduto. Anche perché in amore il tempo non esiste e, quando incontrera­i Eros, ti accorgerai che sarà come se ci fosse sempre stato.

IL TEMPO NON ESISTE SE SI PARLA DI SENTIMENTI E QUANDO INCONTRERA­I EROS TE NE ACCORGERAI

 ?? ?? È LA CARTA CHE INDICA LA SECONDA POSSIBILIT­À, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
È LA CARTA CHE INDICA LA SECONDA POSSIBILIT­À, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy