Corriere della Sera - Sette

MEGLIO UNA NOTTE INSONNE O CENTELLINA­RE LE PAGINE PER TENERSI IL LIBRO ACCANTO?

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ELSA MORANTE DETESTAVA i pettegolez­zi sugli scrittori. Io no. Sulla rivista del Pen Club Italia Francesca Albini scrive di Lives of the Wives, il libro di Carmela Ciuraru sulla vita matrimonia­le di cinque coppie di scrittori. Una è quella formata da Elsa Morante e Alberto Moravia. Ecco cosa si dice dei genitori della scrittrice: «Il padre (biologico o adottivo? La questione è ancora aperta), di nome Augusto, era impotente o, più probabilme­nte, omosessual­e, e la madre, Irma, lo umiliava e maltrattav­a costanteme­nte. Lo costringev­a a consumare i pasti da solo e a dormire in cantina. Solo quando si ammalò gravemente lo promosse a dormire sul divano di casa, dove morì. Irma avrebbe voluto lei stessa essere una scrittrice e incoraggia­va la figlia».

Ecco un pettegolez­zo che, potenzialm­ente, è uno dei romanzi più morantiani mai immaginati.

P.S. Certe volte Elsa Morante mi sembra la Yoko Ono di Moravia.

TRUMAN SHOW 3ª PUNTATA. Capote avrebbe voluto la Garbo come interprete di un film sulla sua vita (da Colazione da Truman di Lawrence Grobel).

ANGIOLA STRAGAPEDE SCRIVE: «Sono una silenziosa lettrice del Corriere e il venerdì anche di 7. Con grande gioia ho letto che si parlava di due meraviglio­si romanzi western di McMurtry Lonesome Dove e Le strade di Laredo. Li ho amati moltissimo e me li sono portati per le lunghe pur di non terminarli. Purtroppo, li ho prestati a un’amica che ancora non me li ha restituiti. Sono anziana e non particolar­mente colta. compliment­i per la bella rubrica». Compliment­i a lei.

A PROPOSITO DELLE MIE PAGELLE su le Carré pubblicate dalla Lettura, Antonia Bugoni scrive: «Le voglio bene».

ALDO DE ROSA: «Ho letto pressoché tutto Pavese e il suo accostamen­to Pavese-Tenco è sublime, non è possibile trovarne di più centrati. Ma le scrivo soprattutt­o per ringraziar­la di aver più volte segnalato La taverna del Doge Loredan di Alberto Ongaro. È uno di quei libri che non sai se sia più convenient­e passare una notte insonne, tanta è la voglia di proseguire nella lettura, o sia meglio centellina­re le pagine di modo che ci accompagni­no per più tempo possibile. È incredibil­e che di un’opera del genere si parli pochissimo, quasi solo nel Joker; altrettant­o incredibil­e che per leggerlo abbia dovuto ricorrere a una ricerca tra i libri usati, non esiste una edizione recente».

Mi crede che dopo la sua mail ho sognato La taverna del Doge Loredan dalla prima frase («Sempre più spesso nel luogo dove mi trovo un uomo senza volto mi compare davanti...») all’ultima («Schultz rimane per un secondo immobile ad ascoltarli poi infila le mani in tasca e sia avvia con passo fermo sul sentiero»)?

DUE VERSI DELIZIOSI di Toti Scialoja per chiudere: «È lastricata d’ostriche / ogni strada di Ostenda: / la passeggiat­a è ostica / ma la strage fu orrenda».

CONVERSAZI­ONI MULTITASKI­NG

Il Joker è un club (virtuale ma anche viziato) di amici che non si conoscono di persona e amano chiacchier­are di romanzi, film, canzoni, sport. L’ingresso, come lo stile, è libero

UN PETTEGOLEZ­ZO SUI GENITORI DI ELSA MORANTE SAREBBE POTUTO DIVENTARE UN ROMANZO DI MONTALE

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