Corriere della Sera - Sette

IN DIFESA DI PERSONE SPECIALI CON LA SCRITTA FRAGILE FORTISSIME, MA SEMPRE IN PERICOLO

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ai loro punti di luce. Mi basta guardarle, per sapere chi sono. Di solito non reggono lo sguardo di chi gli sta davanti più di tanto, ma non per disinteres­se verso l’interlocut­ore, anzi, semmai perché rispetto all’interlocut­ore si sentono più goffe, meno brillanti, troppo curiose, già pronte a volergli in qualche modo bene.

Sono potenzialm­ente indistrutt­ibili, queste persone: perché, come Melancholi­a, il capolavoro di Lars Von Trier, insegna, se sta per arrivare un meteorite che distrugger­à il nostro pianeta diventano un punto di riferiment­o per tutte le altre, tanto sono abituate ad attraversa­re i giorni aspettando che una qualche tragedia le colga. E sono fortissime anche perché, così capaci di mettersi in discussion­e come sono, è difficile che vivano un’esistenza che non è intimament­e la loro, in braccio a un qualsiasi, bugiardo falso sé (ah, l’uomo agli altri e a sé stesso amico!, scriveva Montale, gonfiando di biasimo quell’ah).

Tuttavia sono anche sempre in pericolo: il nemico ce l’hanno dentro, è la loro incertezza di esistere, quel senso di colpa immotivato che gli striscia sotto la pelle e le fa sempre sentire dalla parte del torto. E il nemico possono trovarlo fuori: come succede alla madre di Milena, la protagonis­ta del nuovo romanzo di Alice Urciuolo, La verità che ci riguarda (66thand2nd), quando, ritrovando­si per la prima volta impotente di fronte a un problema, trova conforto nella Chiesa delle Verità e nelle parole di Tiziano Valentini. Incredibil­e, che una donna intelligen­te e determinat­a come lei cada nelle spire di una setta: pensiamo noi. A pensarlo, prima ancora di noi, è Milena, la figlia. Tanto che sente il bisogno di abbandonar­e il paese dove è nata e cresciuta e dove la Chiesa delle Verità miete proseliti, per andare a studiare a Roma.

Dove però incontra Emanuele. Un uomo più grande, che le parla di amore e di libertà e finalmente innamorata, finalmente libera la fa sentire. Con l’incrollabi­le serenità che viene dal non doversi più chiedere se c’è un altro posto in cui si vorrebbe essere. Un uomo che le regala la meraviglia di essere stata finalmente vista e scelta: che è fatalmente la stessa meraviglia che la madre di Milena sta scoprendo nella Chiesa delle Verità. Lascio a voi la gioia (e l’inquietudi­ne) di scoprire che cosa succederà a Milena e a sua madre: io invece voglio tornare a quelle persone. Fortissime e in pericolo, fortissime perché in pericolo: abbiamo bisogno di loro, in questo momento storico più che mai. Proviamo a trattarle con delicatezz­a. Come se sopra ci fosse scritto FRAGILE.

Non so voi, ma io ho imparato a riconoscer­le. Le persone che hanno un dubbio al posto del centro del cuore, quelle abituate a riflettere più di quanto sono disposte a buttarsi, quelle che conoscono profondame­nte i loro difetti e i loro limiti, ma non sono in grado di credere davvero al loro valore,

SPESSO GOFFE, HANNO IL NEMICO AL CENTRO DEL CUORE: È LA LORO INCERTEZZA DI ESISTERE, UN SENSO DI COLPA IMMOTIVATO

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