Corriere della Sera - Sette

BOTERO E MITORAJ NEL PARCO DI CASA FÜRSTENBER­G-AGNELLI

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Il dialogo tra scultura e natura è antico quanto la storia dell’arte. Come è antico – dai tempi dei banchieri “mecenati” del Rinascimen­to – il rapporto tra banche e artisti. Quello che ha in più il Parco Internazio­nale di Scultura di Banca Ifis, inaugurato a fine settembre alle porte di Mestre, è il contesto. Siamo nel parco della cinquecent­esca Villa Fürstenber­g, dono di nozze del senatore Giovanni Agnelli alla nipote Clara (sorella maggiore dell’Avvocato), che vi si stabilì nel 1939 insieme al neo-sposo, il principe Tassilo von Fürstenber­g. Qui si tennero grandiosi eventi mondani e riservate riunioni di famiglia. Qui crebbero i figli della coppia (Ira, Sebastien ed Egon). E qui venne a vivere, dopo lo scandalo della fine del matrimonio, il secondo marito di Clara, il conte Giovanni Nuvoletti Perdomini, uomo noto per la sua sconfinata eleganza, che si occupò personalme­nte della cura e dell’ampliament­o del parco.

Oggi la villa è la sede del gruppo ma – tra faggi, tigli, cedri, aiuole e magnifici roseti – l’attuale presidente di Banca Ifis Ernesto Fürstenber­g Fassio ha voluto creare uno spazio permanente per l’arte, composto da dodici opere plastiche di dieci maestri della scultura contempora­nea: c’è Igor Mitoraj, con il Teseo screpolato e Ikaria e Ikaro alato, che svettano in una radura (nella foto qui sopra); c’è il Matacubo di Pietro Consagra, in un angolo ombreggiat­o; c’è Horse, il cavallo in bronzo di Fernando Botero. E poi ancora Annie Morris, Park Eun Sun, Manolo Valdés, Pablo Atchugarry, Roberto Barni, Julio Larraz e Philip Colbert. Curato da Giulia Abbate e Cesare Biasini Selvaggi, il nuovo spazio museale sarà aperto gratuitame­nte al pubblico dalla primavera del 2024 e sarà arricchito, di anno in anno, con nuove opere.

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