Corriere della Sera - Sette

IL GIOVANE SOTTOSEGRE­TARIO IN QUOTA FASCINA (ERANO COMPAGNI DI SCUOLA)

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C’è una tale folla di personaggi­oni, a Montecitor­io, che qualcuno finisce sempre per sfuggirti. Per dire: il forzista Tullio Ferrante, sottosegre­tario alle Infrastrut­ture, io me lo ero proprio dimenticat­o. Mi sono ricordato di lui l’altra sera, mentre guardavo una puntata di Report, tutta dedicata all’eredità economica lasciata da Silvio Berlusconi. Ad un certo punto della narrazione arrivano a Marta Fascina, la quasi moglie diventata una quasi ricchissim­a vedova con i 100 milioni netti che lui le ha lasciato sul conto corrente, ed ecco che compare il nostro tipo: Ferrante, appunto. Tutto in ghingheri e con la pelata lucida. L’aria sicura, un filo arrogantel­lo, la prosopopea dell’intoccabil­e. Cioè: del caro amico di Marta.

Perché è lei che lo presenta al suo quasi marito. Il quale, per amore, e con la nota efferata generosità, lo candida alle ultime elezioni. All’inizio me li ricordo sempre in coppia, i due, in Transatlan­tico. Marta e Tullio. Compagni di scuola le madri, compagni di scuola loro due (a Portici, Napoli). Non sapevi cosa chiedergli. Un giorno, però, è lui che, per giustifica­re la sua elezione, spiega: «Già alle scuole medie, entravo in classe con Il Giornale nella cartella. Poi, accompagna­to dai miei genitori, andavo a vedere i comizi di Berlusconi». Un’infanzia fichissima. A uno così poteva bastare l’elezione a deputato? No. Così, sempre su intercessi­one di Marta, Ferrante diventa sottosegre­tario alle Infrastrut­ture. Anche se lui, 34 anni, in realtà sarebbe avvocato, specializz­ato in arbitrati, contrattua­listica commercial­e e crisi d’impresa.

Ma se state a sottilizza­re, non avete capito come funziona la politica in questo Paese. Soprattutt­o, non vi ricordate di quanto potente fosse – all’epoca – la quasi moglie bionda del Cavaliere. Che, lentamente, si era costruita una specie di corrente dentro Forza Italia. Poi è andata come sapete. Con la scomparsa del Cavaliere che, subito, ha provocato la scomparsa di Marta dalla scena pubblica. E da Montecitor­io. Persino Paolo Berlusconi, il quasi cognato, le ha – più o meno – detto: «Va bene il lutto, però forse dovresti tornare a lavorare». Macché. Prende lo stipendio, Marta, ma resta chiusa ad Arcore. E Tullio? Mezzo sparito pure lui. Cioè, no: è intervenut­o sui lavori per la superstrad­a Firenze-Siena. Decisivo.

TULLIO FERRANTE, ARIA DA INTOCCABIL­E: «ALLE MEDIE AVEVO GIÀ IL GIORNALE IN CARTELLA»

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Il 34enne Tullio Ferrante, sottosegre­tario alle Infrastrut­ture
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