GLI ANNI ITALIANI DI ORSON WELLES LOU REED E CCCP, VITA ESAGERATA DA BRITNEY
1 SCHERMARE LE PAURE
FRANCESCO CASETTI (BOMPIANI, 25 EURO)
Da Francesco Casetti, uno dei più prestigiosi teorici del cinema, naturalizzato statunitense con cattedra a Yale e allievo di Bettetini, un saggio che interpreta il cinema come fuga. Ma non tanto nell’abusato senso di evasione dalle angustie quotidiane, quanto di protezione: lo schermo come nido in cui rifugiarsi per evitare un mondo sempre più complesso. E dal megaschermo 16:9 agli schermi dei pc il procedimento è lo stesso, vale dunque per il cinema e per tanti altri media. Ma ci farà bene?
2 GRETA GARBO
FEDERICA BASSETTI (EDIZIONI EFESTO,18 EURO) Da una ricercatrice sinora più vicina al teatro che al cinema, tanto da aver intrecciato la tragedia greca all’indagine sul mondo femminile, cimentandosi anche con alcune messe in scena, arriva un saggio sulla figura di Greta Garbo, annunciata come musa tragica del Novecento. Dopo Nietzsche, protagonista del testo precedente di due anni fa per lo stesso editore, che fu indagato come figura simbolica dell’Ottocento.
3 ORSON WELLES IN ITALIA
ALBERTO ANILE (LA NAVE DI TESEO, 27 EURO)
Uscita per la prima volta nel 2006, viene ripubblicata da La nave di Teseo, rivista e ampliata, questa cavalcata nella “toccata e fuga” del grandissimo Orson Welles in Italia nel primo Dopoguerra. In cerca di una terra che lo adottasse dopo il suo rifiuto dell’America, ormai avviata al maccartismo. Ma l’Italia lo rifiutò e dopo 6 anni il Genio rivarcò l’Oceano. Quello del critico e storico del cinema Alberto Anile è, a detta di molti che se ne intendono, da Pupi Avati a Goffredo Fofi, «uno dei più divertenti libri di cinema», 500 pagine all’insegna della «gioia di leggere». Tanto vale accettare i consigli d’autore.