LA VETTA PIÙ ALTA DEL VINO ITALIANO È A CANNUBI
Il Riserva 1752 di Damilano conquista i 100/100
Paolo Damilano sul gradino più alto del podio della guida I 100 migliori vini e vignaioli d’Italia (dal prossimo martedì 7 novembre in edicola col Corriere. Con il suo Barolo Riserva, da Cannubi, la collina più costosa e contesa d’Italia. La Riserva si chiama 1752: è la data che riporta una bottiglia, ancora conservata a Bra, con l’etichetta Cannubio (quando il Barolo, nella sua forma attuale, non era nato). James Suckling, da quest’anno autore della classifica della guida, ha assegnato al 1752 il punteggio massimo, 100/100, riferito all’annata in commercio, la 2016.
Questo vino contiene un paradosso: è tanto giovane quanto longevo. Paolo Damilano, imprenditore nel settore delle acque, da qualche anno impegnato anche in politica con una propria lista alle Amministrative di Torino, lo ha sognato nel 1997, assieme al fratello Mario e al cugino Guido. La prima annata è del 2008. Alla settima, quella attuale, il Barolo Riserva 1752 ha stupito Suckling: «È potente e strutturato», così lo descrive il critico di fama internazionale, «con tannini muscolari che attraversano tutta la lunghezza del vino. Classico e corposo, offre note di sottobosco, funghi, tartufo e cedro. Il finale è persistente. Un capolavoro». Pronto per essere stappato ma ancora di più per rimanere ancora anni nelle cantine degli appassionati e dei collezionisti. Raggiungerà il suo apice dal 2030. Così, in meno di un quarto di secolo (un lampo per i tempi lunghi del vino), i Damilano della quarta generazione sono riusciti a vincere quella che avevano definito «la sfida meravigliosa di una Riserva a Cannubi».