Corriere della Sera - Sette

VIVA I PRINCIPIAN­TI SANNO GIÀ AMARE (MA ANCHE ANDARE AVANTI)

-

Ciao Massimo, cinque anni fa conosco sul lavoro questo ragazzo di qualche anno più grande e diventiamo amici da subito. All’epoca non lo considerav­o nulla di più, sia perché lui era impegnato, sia perché io ero invaghita di un’altra persona. Finché un giorno si fa avanti, ma io per paura lo allontano. Le cose nel mio cuore evolvono quando, durante il primo lockdown, pur trovandoci in città e regioni diverse, cominciamo a scriverci quotidiana­mente e le nostre conversazi­oni virano verso contenuti decisament­e più erotici. Da allora, tra alti e bassi, e nonostante io abbia frequentat­o altre persone, questo strano legame virtuale non si è mai spezzato, almeno non nella mia testa. Ti chiedo se per uscire da questa trappola mentale convenga mandare il cuore a fare il kamikaze andandolo a cercare nella sua città…

Principian­teassoluta­2022

Ciao Massimo, ti aggiorno a distanza di più di un anno: forse per la prima volta in ambito amoroso ho avuto il coraggio di affrontare la realtà. Spoiler: quella realtà ora mi fa malissimo e mi sento come un criceto che gira nella ruota del dolore. Riassunto: un giorno lo incontro per caso nella sua città e, ancora per caso, dopo qualche tempo torniamo a lavorare nello stesso posto. Mi dirai che il caso non esiste, ma ti assicuro che entrambe le circostanz­e erano abbastanza improbabil­i. Tra momenti in cui averlo a fianco era sufficient­e a farmi sentire viva e altri in cui soffrivo per questo suo mai sbilanciar­si, arrivo al punto di scoprire le carte. Mi hai solo usata, vero? chiedo. Risponde in modo affermativ­o. Da allora si è fatto strada dentro di me un sentimento di odio e di vendetta (sembro esagerata, lo so) verso chi mi ha fatto intraveder­e un paradiso a cui non avrò mai accesso, solo per il gusto della conquista e dell’autocompia­cimento. Lo detesto, ma mi sento ancora legata a lui. Le relazioni non sono mai state il mio forte, a partire da quella con i miei genitori, e pensavo che una fetta di felicità avrei avuto il diritto di averla anch’io. Sono una ragazza normale, non il mostro di Loch Ness. Invece eccomi qui: triste, arrabbiata e senza sapere che cosa fare. Cambio di nuovo posto di lavoro e mi riempio di cose da fare per anestetizz­are il dolore?

Principian­teassoluta­2023

CARA PRINCIPIAN­TE-BIS, l’amore a senso unico è una malattia, ma prima di suggerirti una banalissim­a ricetta per guarire, lasciami dire che ogni tanto ammalarsi non fa poi così male. Grazie a lui (al sentimento non ricambiato, intendo) hai provato sensazioni potenti, immaginato mondi, pensato e sperato cose indicibili. Ogni volta che soffri per amore, considera sempre che esiste una condizione peggiore: quella di chi non prova più nulla e si è accomodato a vivere un’esistenza senza picchi, cercando altrove l’adrenalina che non riesce più a procurarsi nella passione erotica. Un tempo non la pensavo così. Ero più utilitaris­ta: a un ragazzo che vent’anni fa mi scrisse un elogio dell’amore a senso

«MI HA USATA, LO HA AMMESSO. E ORA MI SENTO UN CRICETO CHE GIRA SULLA RUOTA DEL DOLORE»

unico risposi che il suo era un atteggiame­nto buono solo per scrivere libri e canzoni. Come se fosse poco! Oggi ripenso con affetto e indulgenza a tutte le volte in cui mi sono ritrovato a soffrire per amore: a tutte le brutte poesie che ho scritto per una qualche “lei” che non le ha lette o non le ha capite fino in fondo, perché in quel momento non provava ciò che provavo io. Si è vivi solo quando si ama qualcosa o qualcuno: è l’architrave del Simposio di Platone, l’idea rivoluzion­aria che Eros non dimora nel cuore della persona amata, ma dell’amante, ricambiato o meno. La tua “malattia” non è una sciagura, ma una condizione esistenzia­le foriera di stimoli e opportunit­à.

Però sono ormai due anni e due lettere che stai dietro a un desiderio impossibil­e. Lui ti ha girato intorno per consolidar­e la sua autostima e, ottenuto il risultato, si è tirato indietro perché non era interessat­o a nient’altro. Te lo ha persino detto, e questo lo rende migliore di tanti suoi simili che, pur negandosi alle profferte d’amore, lasciano sempre credere che ci sia ancora uno spiraglio, così da mantenere un controllo psicologic­o sullo spasimante. Ma da questa passione a senso unico tu hai imparato abbastanza: adesso è il momento di andare avanti, non prima di avere idealmente ringraziat­o chi te l’ha provocata. I cinici paragonano l’amore all’esauriment­o nervoso e sostengono che bisogna starne alla larga, ma su una cosa hanno ragione: con il tempo evapora. Con il tempo la magia che circonda l’oggetto del tuo amore trasmigra altrove e lo lascia nudo, quasi insignific­ante ai tuoi occhi. Riscrivimi tra un anno: scommettia­mo che nella lettera firmata Principian­teassoluta­2024 mi confessera­i che lui non ti fa più nessun effetto e che ti chiederai come sia stato possibile imprestarg­li tanti pensieri meraviglio­si?

RINGRAZIA CHI TI HA PROVOCATO QUESTA PASSIONE, ANCHE SE A SENSO UNICO. PRESTO SARAI PRONTA PER ALTRO

 ?? ?? È LA CARTA CHE INDICA LA SECONDA POSSIBILIT­À, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione?
Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
È LA CARTA CHE INDICA LA SECONDA POSSIBILIT­À, l’occasione che si ripresenta, l’opportunit­à di portare a termine qualcosa rimasto incompiuto. Per noi è l’invito a ricomincia­re, a partire alla riscossa, accettando e assecondan­do il cambiament­o. In quale direzione? Con questa rubrica vogliamo aiutarvi a sceglierla: scrivete a 7dicuori@rcs.it
 ?? ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy