VALLESE E ALTO PIEMONTE COLLEGATI SU DUE RUOTE
A conferma del fatto che l’impegno ambientale può portare a risultati concreti, c’è la storia
del tonno rosso: dichiarato a rischio di estinzione a causa della pesca intensiva, oggi “risulta essere in notevole aumento, grazie alle misure di gestione del Piano di ricostituzione del tonno rosso”, come riporta il WWF. In Italia, la lista rossa nazionale valuta comunque la specie come “Quasi minacciata (NT)” e, proprio per questo motivo, controllo e gestione restano fondamentali.In quest’ottica va letta l’attuale reintroduzione nei menù di Eataly del pregiato pesce,
tolto nel 2011 dopo l’allarme della comunità scientifica: tra gli ingredienti di questo ritorno, la collaborazione con un’azienda di Vibo Valentia che pesca esclusivamente all’amo (utilizzando il palangaro, più rispettoso dell’ambiente) e la scelta di usare anche i ritagli meno “facili” come la buzzonaglia, la polpa a ridosso della
lisca, per i sughi.
Partenza ai piedi delle vette del Vallese, e poi giù pedalando attraverso il passo del Sempione, oltrepassando i laghi di Mergozzo e d’Orta, per arrivare fino al “piccolo mare a quadretti” della Bassa novarese, tra le risaie che circondano il capoluogo Novara: è un unico itinerario cicloturistico di 270 km, quello che unisce la Svizzera all’Alto Piemonte costeggiando quattro fiumi (Rodano, Toce, Ticino, Sesia) e una fitta rete di canali. Si chiama “In bici a pelo d’acqua” e punta a valorizzare il turismo
sostenibile su ciclovie già esistenti. Per info: inbiciapelodacqua.it
IL RITORNO DEL TONNO ROSSO