Corriere della Sera - Sette

A LOANO HO CELEBRATO HARRY POTTER LA VISIONE DI DUE RAGAZZI DI PROVINCIA DIVENTATA REALTÀ: CHE VOLETE DI PIÙ?

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Avevo ventun anni, quando è arrivato in Italia, pochi mesi prima era uscito il mio primo romanzo. È per questo che ero distratta da tutto quello che, nel frattempo, arrivava in libreria? Direi di no. Più probabilme­nte a distrarmi era Andrea, il mio fidanzato di Padova

con cui oggi non riesco a ricordarmi perché litigavo così tanto. O la sfida che mi ero lanciata di leggere in lingua originale tutta Jane Austen – certa che mi avrebbe dato la soluzione per venire a capo dei miei problemi con Andrea.

Fatto sta che Harry Potter, con la sua Firebolt, mi era volato sopra alla testa. Poi sono arrivati il secondo libro, il terzo, il settimo. Ma oramai avevo perso il treno, anzi: avevo sbagliato binario, continuavo a pensare che dopo il nove non potesse che venire il dieci. Da imperdonab­ile, ignara babbana.

Ci sono voluti vent’anni e ci è voluta mia figlia Vita perché, finalmente, entrassi anch’io in quella che a me oggi sembra la più straordina­ria impresa letteraria dell’ultimo secolo. Giusto in tempo per festeggiar­e, a maggio, il venticinqu­esimo anniversar­io della prima edizione italiana di Harry Potter e la pietra filosofale che mi era sfuggita. Giusto in tempo per partecipar­e, dal 28 ottobre al 1° novembre, al più grande raduno italiano in nome del genio di J. K. Rowling a Loano, in provincia di Savona. Un’intera cittadina che ha deciso di trasformar­si nella scuola di Howgarts, in Diagon Alley, il quartiere di Londra dove gli allievi di Howgarts fanno rifornimen­to di bacchette e gufi, nel salone del Ballo del Ceppo… E ci è riuscita.

Vita e io, con due treni e una corriera, siamo arrivate da Roma la domenica e per tre giorni abbiamo traslocato in un mondo dove davvero «tutti quei sostituti che i babbani usano – elettricit­à, computer, radar… – vanno in tilt, perché c’è troppa magia nell’aria». Lo smistament­o, nella piazza principale, nelle quattro case di Howgarts, il giro del centro sull’Hogwarts Express, le lezioni di Pozioni, Divinazion­i, gli spettacoli di falconeria, le cene a tema: ogni angolo di Loano, ogni ristorante, ogni negozio era addobbato di rosso, giallo, verde, blu, bianco, a servizio di questa meraviglio­sa sbroccata sognata da Daniela Leali ed Elia Toni che a Loano gestiscono rispettiva­mente il bar Rino e il centro fotografic­o Pieffe e realizzata grazie alla loro ostinazion­e e al talento degli attori dell’associazio­ne Genova Dreams. Perché ve lo racconto, in una rubrica dove di solito ai fatti preferisco le riflession­i, le visioni? Perché per una volta un fatto ha avuto il coraggio di una visione. E io credo che il cambiament­o – delle nostre vite, come del mondo – abbia a che fare solo con questa possibilit­à. Allora grazie Daniela, grazie Elia. Prendiamo e ispiriamoc­i tutti.

BRAVI DANIELA ED ELIA, CHE GESTISCONO UN BAR E UN CENTRO FOTO: IL PIÙ GRANDE RADUNO ITALIANO SUL MAGHETTO È UN LORO SUCCESSO

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